Italiani rapiti in Libia | Due sono siciliani

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20 Luglio 2015, 20:29

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BOLOGNA – Secondo indiscrezioni ancora non confermate, dei quattro dipendenti della Bonatti di Parma sequestrati ieri in Libia – Gino Tullicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla – due sarebbero residenti in Sicilia, precisamente nella provincia di Enna e di Siracusa, uno nella provincia di Roma ed uno nella provincia di Cagliari. Le famiglie sono state immediatamente avvisate nella serata di ieri del rapimento.

“Freedom for Gino, Filippo, Salvo e Fausto”. E’ questo il messaggio apparso nel compound di Wafa, il secondo centro della Libia dove lavora l’azienda parmigiana della Bonatti. Lo striscione è stato fotografato e postato su facebook da alcuni colleghi dei quattro tecnici rapiti, fra di loro Manuel Bianchi che scrive ”Quello che è successo in Libia oggi poteva benissimo accadere a me fino ad un anno fa ha commentato su facebook – Ci si reca in quei posti solo per lavorare e non per divertirsi; per farvi arrivare il gas con il quale vi riscaldate in inverno, con il quale vi raffreddate in estate (ebbene sì) e con il quale vi fate da mangiare tutto l’anno. Per cui questa volta non ammetto “se la sono cercata”, ma solo #Solidarietà”.

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Filippo Calcagno, uno degli italiani rapiti in Libia, è di Piazza Armerina (Enna), ha 65 anni, ed ha girato il mondo come tecnico Eni prima di lavorare per la Bonatti. L’uomo è sposato e ha due figlie. E probabilmente proprio una di queste al telefono ha detto: “Scusate ma non possiamo dire nulla”.

(ANSA)

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20 Luglio 2015, 20:29

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