La breve parabola di Corini| Più bassi che alti per il Genio

di

24 Gennaio 2017, 18:09

4 min di lettura

PALERMO – Alla fine, così come accaduto da calciatore, è stato lui a fare la prima mossa anticipando lo stesso presidente Zamparini nella decisione di esonerarlo dalla panchina rosanero. Il secondo atto della storia fra il bresciano e la formazione siciliana, che da calciatore visse il suo apice con la promozione in serie A e la seguente qualificazione in Uefa, si è consumata nell’arco di due mesi intensi in cui gran parte della tifoseria, legata da affetto profondo ad un simbolo vivente del club, ha creduto di poter ambire alla salvezza grazie alla guida lungimirante dell’ex centrocampista. Corini infatti, così come da capitano in campo una decina d’anni fa, il 30 novembre si prese sulle spalle un gruppo psicologicamente distrutto dalle sconfitte a ripetizione dell’era De Zerbi infondendo nuove speranze in un ambiente più che demotivato.

Il primo banco di prova dopo pochi giorni fu quello del ‘Franchi’ contro la Fiorentina in cui Corini, con solo un paio di allenamenti all’attivo con il suo nuovo gruppo, cedette solo negli ultimi minuti per un gol di Babacar dopo che Jajalo aveva pareggiato su punizione il rigore di Bernardeschi. La carica trasmessa dal tecnico durante la settimana seguente portò poi a far registrare il tutto esaurito del ‘Barbera’ nel match significativo per Corini contro il suo passato, quel Chievo Verona che in Sicilia però regolò con un gol per tempo una squadra ancora troppo irretita dalla pressione del proprio pubblico. Le prime critiche all’operato del tecnico da parte del patron Zamparini portano alla rocambolesca vittoria di Genoa.

A ‘Marassi’ i rosa, dopo essere andati sotto sul 3-1 a venti minuti dalla fine, trovano la forza di ribaltare come un guanto la gara potendo sfogare finalmente una rabbia tenuta sopita per molte domeniche. È la vittoria del gruppo, ma sopratutto del tecnico che con rinnovata fiducia guarda ad una rimonta sull’Empoli quartultimo ancora possibile. Per dare continuità ai tre punti in Liguria serve superare anche il Pescara fra le mura amiche nell’ultima gara del 2016. La risposta del tifo di parte rosanero è ancora una volta travolgente e al gol dell’1-0 di Quaison la strada verso una veloce risalita col Genio sembra tracciata. A rovinare i sogni dell’allenatore di Bagnolo Mella e del pubblico ci pensa Biraghi dal dischetto quando manca una manciata di minuti al termine.

Articoli Correlati

Da quel momento qualcosa s’incrina nel rapporto fra il tecnico, che ripone enormi aspettative dal mercato di gennaio per preparare al meglio le prime giornate del 2017 contro Empoli e Sassuolo, e il presidente Zamparini che al contrario temporeggia sui rinforzi da fornire al suo tecnico avallando l’arrivo di un elemento (lo svedese Stefan Silva) che a poco servirà al proprio allenatore. Con una squadra del tutto immutata nell’undici di partenza dunque Corini si presenta ad Empoli affrontando comunque a viso aperto i toscani di Martusciello ma l’ennesimo errore difensivo pregiudica ancora una volta negativamente il risultato portando al rigore di Maccarone.

La tensione in casa Palermo a questo punto, con l’Empoli che distanzia proprio i rosanero di sette lunghezze trasformando la corsa salvezza in un’impresa sempre più complicata, vede Zamparini tornare sui suoi passi intensificando i contatti con l’ex allenatore Roberto De Zerbi, che rifiuterà poco dopo, e l’esplosione in conferenza stampa di Corini prima della sfida di Sassuolo in cui afferma una prima volta d’essere stato vicino a mollare il ruolo da guida tecnica.

A Reggio Emilia in panchina siede sempre il Genio che dopo un avvio promettente col solito Quaison cede le armi ai neroverdi con un pesante 4-1. È la goccia che fa traboccare il vaso con il patron friulano che vuole sostituire a tutti i costi il suo allenatore, stavolta puntando sulla carta Davide Ballardini, e il neo da Nicola Salerno che mette una pezza convincendo il numero uno rosa a puntare ancora su Corini. Il resto è storia di questi giorni, dopo l’ennesima sconfitta in casa per mano questa volta dell’Inter Corini pone l’ultimatum alla società chiedendo chiarezza di scelte, Zamparini messo alle strette dal suo ex capitano prova l’ultimo colpo di coda con Ballardini ma alla fine è costretto a riconfermarlo posto poi ricevere un due di picche anche dall’unico tecnico a disposizione. La parabola di Corini al Palermo si chiede dopo quasi due mesi con un bilancio di quattro punti in sette gare.

Pubblicato il

24 Gennaio 2017, 18:09

Condividi sui social