La Cancellieri allo Stabile |presenta “Una vita bellissima”

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17 Maggio 2015, 19:59

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CATANIA – “Una vita bellissima”, così il prefetto e ministro Annamaria Cancellieri ha intitolato un’autobiografia perfettamente inscritta nella storia e nella cronaca degli ultimi settant’anni. «Con positività – spiega – ho voluto trasmettere un messaggio di ottimismo a tanti giovani scoraggiati dalla crisi, convinta come sono che la vita sia un dono di inestimabile valore».

Le presentazioni del libro (Mondadori Electa, 2015) stanno facendo da mesi il giro della penisola e approdano ora anche a Catania; un graditissimo ritorno per la Cancellieri in una città dove ha lasciato il segno: come prefetto e come commissario dell’ente autonomo regionale Teatro Massimo Bellini. L’evento, organizzato dal Teatro Stabile di Catania in collaborazione con Librerie Cavallotto, avrà luogo martedì 19 maggio alle ore 17 alla sala Musco. Dialogheranno con l’autrice due interlocutori d’eccezione: il sindaco Enzo Bianco, già Ministro dell’Interno, e il giornalista Nino Milazzo, presidente dello Stabile.

Per quasi 120 pagine, Anna Maria Cancellieri ripercorre la sua importante carriera, partendo dalle radici, infanzia e prima giovinezza trascorse nella Libia italiana, dove il nonno, antifascista convinto di purissima fede repubblicana, era un funzionario dello Stato a Tripoli. Il padre ingegnere costruiva invece in terra libanese pozzi e centrali elettriche: due uomini di grande levatura morale, che certamente hanno influito in modo determinante sulla formazione e sul percorso professionale di Annamaria Cancellieri. Quando, giovanissima, fa domanda per partecipare al concorso per il ruolo di consigliere di Prefettura, si sente dire che non ce la farà, perché un prefetto donna non si è mai visto. Lei, imperterrita, ci prova e vince. È l’inizio di una prestigioso cursus honorum che la porterà in molte città italiane, da Nord a Sud, fino a raggiungere i vertici della Pubblica Amministrazione: prefetto, commissario straordinario, poi Ministro dell’Interno e Ministro della Giustizia.

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Di contro la narrazione non tralascia una pagina amara, come quella della famigerata telefonata su Giulia Ligresti, alla quale vennero concessi gli arresti domiciliari. Vividi sono soprattutto gli spaccati in cui la Cancellieri descrive il rapporto con i cittadini, peraltro in situazioni complesse com’erano all’epoca quelle di Parma o Bologna, fino alla tentazione della sindacatura nel capoluogo emiliano. Se un capitolo manca è quello della corsa al Quirinale, quando neluirinalel’aprile 2013 Mario Monti candida la Cancellieri alla Presidenza della Repubblica. L’imponente impegno non le ha impedito di essere pienamente moglie, madre, nonna. Una vita bellissima per un esemplare percorso di civil servant.

 

 

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17 Maggio 2015, 19:59

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