Sarà “Telmini Imelese”?

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23 Dicembre 2009, 12:38

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Fiat cesserà di produrre auto a Termini Imerese da dicembre 2011. Questo è quanto emerso ieri durante l’incontro tra governo e sindacati a Palazzo Chigi, dove l’ad del Lingotto Sergio Marchionne, riferendosi alla fabbrica di Termini Imerese, ha parlato di svantaggio competitivo, difficoltà strutturali e costi eccessivi. “Farsi carico del problema sociale di Termini non compete alla Fiat ma all’intero sistema – ha affermato Marchionne – la risposta deve essere collettiva”. Marchionne si è poi detto disponibile “a una soluzione per tenere in vita Termini quando cesserà di produrre auto”. “Per anni – ha continuato l’ad di Fiat – ci siamo accollati l’onere della gestione di Termini in perdita ma il contesto era diverso: non è – ha spiegato – un problema di qualità del lavoro ma di un delta dei costi eccessivo”.

Arrivano i cinesi?
Uno spiraglio dall’Oriente. Il gruppo cinese Chery sarebbe disponibile a valutare il dossier Termini Imerese se la Fiat dovesse mettere sul mercato lo stabilimento siciliano. Lo sostengono fonti sindacali all’indomani della riunione a Palazzo Chigi dove l’ad Sergio Marchionne ha presentato il piano industriale del gruppo di Torino. Diversi esponenti del governo, a margine della riunione di Palazzo Chigi, avrebbero confermato ad alcuni presenti che l’interesse del gruppo Chery è reale. Per i cinesi la fabbrica siciliana rappresenterebbe un avamposto per la produzione di auto in Europa ma, soprattutto, per via della posizione geografica, uno snodo importante verso il mercato nordafricano, un’area su cui Pechino punta molto.

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I sindacati sul piede di guerra
Intanto, i sindacati sono sul piede di guerra. Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom di Termini Imerese, ha definito le dichiarazioni di Marchionne “inaccettabili”. Secondo Mastrosimone, le parole di Marchionne dimostrano di non tenere in considerazione le tremila persone che per anni hanno lavorato per l’azienda, svolgendo un lavoro eccellente: “Marchionne ha mostrato tutta la sua arroganza – dice Mastrosimone -, ha usato toni molto gravi su Termini Imerese. Avrà pure salvato la Fiat, ma non si può permettere di mortificare la dignità di tremila persone che hanno contribuito a fare grande questa azienda. La nostra risposta sarà decisa. Non ci rassegneremo facilmente”.

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23 Dicembre 2009, 12:38

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