La città metropolitana dice No - Live Sicilia

La città metropolitana dice No

Crollano le piazze Dem.

CATANIA – No ovunque, e di molto. Non è stata mai tanto compatta la Provincia di Catania. Il testo della riforma costituzionale dell’ormai dimissionario premier Renzi non solo non ha convinto l’elettorato etneo, ma è stato rigettato con percentuali inattese (74,5%) soprattutto per un territorio che negli ultimi cinque anni è passato dall’amore quasi incondizionato per il berlusconismo a quello, forse d’interesse, per il vento della rottamazione in salsa fiorentina. Crolla il Sì in quelle aree ritenute piazze sicure. Oltre a Catania, un grossa battuta d’arresto arriva nel feudo presidiato dai dem Anthony e Giovanni Barbagallo. Tra Pedara e Trecastagni, il Sì non arriva neanche al 26%. Qualcosa in più arriva da Bronte, con quasi il 34%. Anche a Nicolosi, unico comune etneo guidato da un Crocettiano dichiarato, Nino Borzì, il No ottiene un plebiscito. Plebiscito che a Paternò, città guidata dal Pd Mauro Mangano, ha un’impennata (81,5%). Risultato in linea con Misterbanco, città guidata da un altro dem, Nino Di Guardo (80,81%) e Motta Sant’Anastasia (80,35%), il cui primo cittadino è l’ex articolista ora in quota Salvini, Anastasio Carrà. L’abbraccio referendario di Carlo Caputo con i liberal di Enzo Bianco non solleva le sorti del Sì, che a Belpasso si ferma al 22,53%. Anche nei presidi fedeli al sammartinismo i conti non tornano. Valanga di no a Mascalucia (78%);  Tremestieri Etneo (71,42); meno peggio a San Gregorio di Catania (67,26).  Dalle Aci arriva un segnale tutta da interpretare per Fausto Raciti, segretario regionale dem, e per i sicilfuturisti Nicola D’Agostino e Roberto Barbagallo: il no ad Acireale sfiora il 76%; ad Aci Sant’Antonio, nonostante la sfilata dei vip e l’attivismo del sindaco Santo Caruso, il no è a 77,89%. L’Aci Catena del post Maesano, uomo vicino al centrodestra, fa incassare al Sì il 21,88%.  Solo ad Aci Bonaccorsi la partita si è giocata in maniera aperta, con un 53,9% a 46,07% per il no. Nei grandi Comuni governati dal centrodestra o dall’area moderata, il trand è quello di tutta la provincia, o quasi.  Ad Aci Castello, il Sì è al 30,6%; mentre a Gravina il No è al 74,6%; gongola il musumeciano Giano Ioppolo: nella sua Caltagirone il No incassa il 71,69%.

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