Abbandonato e degradato, il campetto di calcio di Piazza Magione è il simbolo del degrado e dell’abbandono in cui versano molte strutture pubbliche di Palermo. E siccome costituisce un serio pericolo per i piccoli atleti, la partita del campionato “Calciando in Rete”, prevista sabato scorso, non è stata disputata. La denuncia, partita sui canali social di Addiopizzo e rilanciata da numerose associazioni cittadine, viene condivisa con un proprio documento anche da Legacoop Sicilia. «Facciamo nostro il grido di dolore e lo sdegno manifestato da Addiopizzo circa le condizioni di estremo degrado e abbandono in cui versa piazza Magione e in particolare la struttura sportiva di proprietà del Comune», dichiara Domenico Pistone, coordinatore di Legacoop per le province di Agrigento, Palermo e Trapani. «Come movimento cooperativo riteniamo che lo sviluppo culturale, economico e sociale di Palermo passi, innanzitutto, dalla rigenerazione dei quartieri del centro storico e da servizi indispensabili come la pulizia e la sicurezza», afferma Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia.
«Piazza Magione – continua Pistone – grazie all’impegno di tante associazioni, di enti di volontariato, di cooperatrici e cooperatori sensibili e di liberi cittadini sta piano piano vivendo una fase di rinascita e d’impegno. Ma se a questa vivacità non corrisponde l’impegno degli enti locali ogni sforzo sarà vano».
In questi anni, grazie allo sforzo delle migliori energie della città, si è tentato di far diventare Piazza Magione luogo di inclusione sociale e spazio per una nuova socialità, ma lo stato d’incuria in cui versano ancora quei luoghi rappresenta una realtà inaccettabile, denunciano i vertici di Legacoop. «Mentre si parla tanto di rilancio della città, di diritti da salvaguardare – aggiunge Parrino – si assiste all’abbandono e all’incapacità amministrativa che rischiano di rendere vani gli sforzi di associazioni, cooperative e comitati. La cura e la salvaguardia dei beni comuni rappresentano la condizione primaria per un territorio che vuole definirsi autenticamente civile e accogliente».
«Nei prossimi giorni – dice ancora Pistone – incontreremo i rappresentanti di Addiopizzo e di altre realtà associative che in questi anni si sono impegnate nella costruzione di una Palermo più civile ed accogliente, per individuare un percorso di battaglia comune».