Se la manovra finanziaria del governo di Raffaele Lombardo conterrà le riforme ”utili per la Sicilia” il Pd è pronta a sostenerla. E’ questa la linea emersa dalla direzione regionale del Pd, riunita a Palermo. Un parto più complicato di quanto non si pensi, in capo a un’intesa difficile. La direzione ha approvato, con due astenuti e un contrario, la relazione del segretario regionale Giuseppe Lupo, formulata su quattro punti, che ha ottenuto dal partito il mandato a valutare, assieme al capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici, i contenuti di bilancio e finanziaria, che oggi arriveranno in aula per l’esame da parte dell’Ars. Il Pd è esplicito: chiede l’inserimento in finanziaria di alcune norme tra cui il credito d’imposta sull’occupazione, l’abolizione di alcuni enti pubblici ritenuti inutili, lo stop all’addizionale Irpef per i lavoratori cassaintegrati, la soppressione dei ticket sanitari applicati alle prestazioni diagnostiche per le fasce più deboli. Nella sua relazione Lupo ha comunque espresso un giudizio ”di inadeguatezza del governo Lombardo-ter” e ha auspicato che ”si faccia rapidamente chiarezza sulla situazione giudiziaria del presidente della Regione” coinvolto in un indagine su mafia e politica aperta dalla Procura di Catania, ”perché la Sicilia non può pagare, come già accaduto, il danno di una lunga attesa giudiziaria che la paralizzerebbe”. ”Per evitare tale danno – ha detto Lupo – se il presidente della Regione fosse rinviato a giudizio per reati di mafia il gruppo del Pd all’Ars presenterà la mozione di sfiducia”. Lupo, infine, ha proposto che ”nel corso della prossima Assemblea regionale del partito si valuti l’opportunità di realizzare, dopo le elezioni amministrative e comunque entro giugno, un’ampia consultazione democratica degli iscritti e della base sulla prospettiva politica della Sicilia e sulle scelte del partito”.
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