CATANIA – Homo sum. Sono un uomo e niente di ciò che è umano considero estraneo a me. Questo il tema scelto al liceo Nicola Spedalieri di Catania in occasione della notte dei licei classici in Italia. “Il liceo classico diventa poliedrico – commenta la dirigente, Maria Grazia Lizzio. Questa iniziativa serve a far conoscere tutte le attività dei nostri istituti. Dopo l’occupazione, ci siamo messi subito al lavoro: abbiamo ascoltato le ragioni dei nostri studenti, ci siamo attivati e sono arrivati subito i tecnici per risolvere in maniera veloce i problemi legati alla struttura scolastica. La notte del liceo serve per dare all’utenza una conoscenza delle attività che si svolgono nella scuola – continua: basta con la storia che i licei classici non creino sbocchi lavorativi, non è vero. Abbiamo creato una rete con tutti gli istituti sul territorio nazionale, così è nata la collaborazione con Elisa Colella dirigente del liceo classico Mario Cutelli”. La preside torna sull’importanza dell’istruzione classica, e sulla nuova offerta: “La funzione del classico è diffondere cultura, ma la formazione umanistica viene ampliata: quest’anno abbiamo incrementato la pratica sportiva, pallavolo, tennis da tavolo e dall’anno prossimo il nuoto, non solo, sul territorio nazionale i nostri licei stanno rivendicando la prorpia identità e non si parla di lingue morte, anzi con l’apertura della nostra scuola durante la notte del liceo si darà ampio spazio alle performance e alla didattica, si terranno letture di classici, laboratori teatrali. I nostri ragazzi – conclude – hanno la priorità, sono i protagonisti di questa notte: sono il liceo classico Nicola Spedalieri”.
Migliaia le persone che sono intervenute dal pomeriggio alla mezzanotte, animando i corridoi e le aule dell’istituto. Il vicario, professore Carmelo Napoli, spiega: “Il liceo classico a Catania, ma anche in provincia, “tiene” ancora moltissimo non è un vecchio istituto autonomo come accade per alcune scuole del nord Italia, cito Firenze come esempio, nel sud gli studi classici le lingue, chiamate impropriamente morte, sono la base per una formazione completa”.
Uno dei coordinatori del progetto è la professoressa Giuseppina Reganati che racconta la notte del liceo allo Spedalieri: “un’iniziativa nata dall’idea del professore Rocco Schembra, docente al liceo classico Gulli e Pennisi di Acireale. Il primo anno erano 100 i licei che partecipavano a quest’iniziativa, oggi, alla terza edizione il numero è di 367 licei classici in Italia. Dalle 18 alla mezzanotte le porte degli istituti sono aperte a tutti, tema di quest’anno Homo sum, la frase di Terenzio. Questa la forma iniziale, ma ogni liceo ha la possibilità di staccarsi e poter avviare tutte le iniziative legate al mondo dello studio e saranno gli studenti coinvolti i protagonisti, nel nostro liceo sono circa 900 e tutti hanno dato il loro contributo nelle varie attività”.
Il programma del liceo Spedalieri è stato ricco di appuntamenti, protagonisti gli studenti e i loro professori: via con Sofocle, con avvocati e magistrati del foro di Catania in “orazione in Verrem”, le interpretazioni in Maiores in iudicum vocare, Apollo e Dafne, letture di Foscolo, Manzoni, Leopardi, la poesia, i libri, mostre fotografiche, laboratori di scienze e esperimenti aperti a tutti, il Disney karaoke, il progetto DLC , interpretare il passato per tradurre il futuro, e ancora Orfeo ed Euridice , le letture dei classici, lo sport ed ancora parole e musica.
Preparati ed emozionati, “elìte di volenterosi” – come Umberto Eco definì gli studenti dei licei classici – gli allievi dello Spedalieri hanno consegnato agli ospiti il loro messaggio: vivere lo studio del passato con l’animo di chi vuole capire il presente e preparare il proprio futuro.