La notte fredda, gli eroi del Barbera | Così muore il calcio a Palermo

Finalmente ve ne state accorgendo cosa vuol dire sentirsi mancare il terreno sotto i piedi, comunque cari cugini siccome pure noi mentre voi con Zamparini sognavate onori, scudetti e champions ci siamo trovati nella medesima situazione vi possiamo solo capire e siamo solidali.

Lo sport è stato da sempre,indice ineluttabile, simbolo della meritocrazia.
Sin dai tempi dell’antica Grecia, dove nacque il mito dell’Olimpiade.
Partendo da questo presupposto, credo , e ciò è innegabile,che l’era Zamparini, sia stata la più prestigiosa e decorosa della storia del Palermo calcio.
È normale sperare di vincere contro chi è più forte,ma il mito di Davide contro Golia,nel calcio è rarissimo.
Abbiamo fatto scappare Zamparini, perché volevamo vincere lo scudetto.
Il tifoso del Palermo, è una sorta di Conte Ugolino……..

Scusami ma hai la memoria corta.
Se c’è stato uno che ogni anno ha promesso
squadre da champions e acquisti roboanti è stato proprio il tuo Zamparini. Tienitillu strittu, io l’ho lasciato dopo la finale di Coppa italia,
allorquando anzicchè incoraggiare la squadra a fare l’impresa, attaccava l’allenatore dicendo che aveva avuto culo!!!

Dal 1990 sono abbonato e non ho abbandonato mai il mio posto( ingresso 2 settore d fila 13 posto posto 8), neanche dopo la retrocessione in C2 poi sanata dal ripescaggio e dopo le ultime disavventure delle retrocessioni in B. Ho criticato come tutti Zamparini ma oggi, al cospetto di questi ultimi camaleonti che dicono di voler gestire la società, non posso fare altro che rimpiangerlo, considerando che , comunque, anche fino ad oggi, ci ha consentito di continuare a tifare comunque per la maglia rosanero cosa che avrebbero dovuto fare i cosiddetti tifosi che nell’ultimo periodo sono venuti allo stadio solo ed esclusivamente con i biglietti a prezzo stracciato.

Cosa interessa a Zamparini.

Se volete la testimonianza di uno di quelli che non vanno più allo stadio da 3 anni eccola: sono un 60enne che andavo sempre a vedere le partite del Palermo da quando avevo 10 anni. L’emozione, il batticuore, la gioia di una vittoria, il dispiacere di una sconfitta erano vere, non importava la categoria, ma il vedere correre sul campo i colori rosanero. Poi un uomo venuto dal nord ci ha portato laddove nessuno mai era stato in grado di farlo. Ma la stessa persona è stata capace di distruggere mortalmente una passione. Non è per dispetto o per rabbia che non sono più presente, ma semplicemente perché non provo più alcun interesse per questo calcio di plastica. Noi moriremo calcisticamente per primi, ma sembra il preludio della fine di un grande gioco che ormai non c’è più. Ancora una volta a Palermo (città) un crisci mancu l’erba, dove si annidano virus distruttivi, sempre primi!

Carissimo amico per Palermo – Castel di Sangro allo stadio c’erano 30.000
spettatori, ma allora chi reggeva la società lo faceva per passione e la gente questo lo apprezzava. In questi ultimi anni chi ha gestito la società lo ha fatto per meri scopi di opportunismo finanziario e questo la gente lo ha capito.
Ecco il risultato stadio vuoto e passione rubata!!
Un ultima cosa volevo dire ai fautori dei salamelecchi zampariniani,
la gente di Palermo in fondo non aspira a vincere scudetti o a partecipare
a Champions League, vuole solo che la società sia composta da gente appassionata e innamorata dei colori rosanero, non per niente tutt’ora si ricordano con nostalgia i tempi dei vari Chimenti, De Rosa, Montesano, perchè quella gente la maglia se la sentiva cucita addosso e i presidenti di quei tempi anche se con pochi soldi trasmettevano passione.

Esagerati, mamma mia siete i soliti pessimisti. Il Palermo é vivo, siamo secondi in classifica, il Palermo meritava di vincere. I tifosi vanno incentivati ad andare allo stadio, anche voi giornalisti fate la vostra parte.

Non puoi sperare che la tifoseria stia muta quando le cose vanno male cioè quando mancano investimenti adeguati, quando c’è la mala gestione. Le critiche,lamentele esistono in tutte le squadre quando appunto le cose vanno male.

Belle parole che toccano il cuore di chi ha vissuto ognuno dei momenti di trionfo descritti. E che fanno arrabbiare chi è stato privato di una passione. E ancora, anche qui, si leggono assurdi strenui difensori dell’artefice di tutto ciò, quell’imprenditore friulano che quei trionfi ci ha arrecato, che ha preso tutto ciò che poteva prendere e che, da troppi anni semina distruzione. L’imprenditore friulano, con la mania di protagonismo che lo contraddistingue da sempre, non cederà mai il Palermo a chi è migliore di lui: gli inglesi, come gli sceicchi e baccaglini, non sono nient’altro che teatrini dallo stesso organizzati. Chi spende una sola parola in sua difesa e, invece, attacca il pubblico che esercita la più civile forma di protesta disertando lo stadio, non vuole bene al Palermo Calcio; questa è la sola certezza.