Cintola saluta e se ne va: | “La peggiore Assemblea di sempre”

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11 Marzo 2010, 19:13

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L’Ars, il luogo delle istituzioni? L’Ars, il tempio della democrazia? L’Ars, il parlamento dei siciliani? Ma quando mai. Secondo il deputato Totò Cintola – ripreso dall’Ansa nella sua performance robusta – essa è degradata al livello del più infimo ricettacolo di scuola di periferia. “In questa aula ci sono bulli e furbetti di quartiere. Siccome non ci sto al gioco del numero legale e non posso continuare a votare in difformità col mio gruppo parlamentare al cospetto di una maggioranza asfittica, me ne vado”. Lo ha detto intervenendo a sala d’Ercole dove è in corso l’esame del ddl sui rifiuti, appunto il deputato dell’Udc, Salvatore Cintola, detto Totò, che ha lasciato l’Ars contestando ai deputati presenti “la vergogna di fare ostruzionismo e di non occuparsi dei problemi della Sicilia”. Lo abbiamo intervistato in tempo reale. Cintola risponde al telefono. La voce è impetuosa, il respiro affannoso. Si sente che è arrabbiatissimo.

Onorevole, che è successo?
“Non ci sto più”.

In che senso?
“Non assisto a questo gioco al massacro sulla pelle dei siciliani”.

Cioè?
“Tutti a parole vogliono il bene dei siciliani. Non è vero niente”.

No?
“E’ uno scontro fra Titani, fra quelli che hanno il potere e i vedovi del potere”.

Veniamo ai fatti.
“Si discute di rifiuti. Abbiamo la munnizza sulle spalle, come Napoli”.

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Sulle spalle, sì
“Qui si perde tempo. Ostruzionismi, verifica di numero legale. La Sicilia affonda e questi parlano. Siamo a Roccacannuccia. Solo che Roccacannuccia si vergogna di essere paragonata a noi”.

E lei?
“E io che ci sto a fare? Non posso votare contro i miei che vogliono l’appello nominale, per la storia del numero legale. Non posso votare con la maggioranza asfittica. Un minchione in meno. Non sono utile, ho preso le mie carte e me ne sono andato”.

Perché?
“Perché penso che sia meglio una cattiva legge, piuttosto che niente. Siamo alla conta finale”.

Ci sono i bulli, ha detto.
“Tutti vogliono fare gli interessi dei siciliani, a parole. E si mangiano tra di loro per il potere. Ho esperienza io. Questa è la peggiore Assemblea”.

E lei?
“Io parlo col cuore in mano, con chiarezza e passione. Non fatemi fare cattiva figura”.

La passione, in effetti, si sente. Ed è stato chiarissimo.
“La voglio bene”.

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11 Marzo 2010, 19:13

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