CATANIA – Un pregiudicato 43enne di Catania è finito nel carcere di piazza Lanza su disposizione della procura etnea. È indagato per maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e violenza sessuale aggravata. L’uomo avrebbe avuto condotte violente e vessatorie nei confronti dell’ex convivente di 36 anni.
L’uomo, succube della propria dipendenza da sostanze stupefacenti, avrebbe destinato ogni sua risorsa economica all’acquisto della droga, disinteressandosi quindi delle esigenze del proprio nucleo familiare, composto anche da quattro figli di età compresa tra i sette e i 19 anni.
Nella sua denuncia la donna, lo scorso 23 dicembre, ha riferito ai Carabinieri che il suo convivente le avrebbe sia ordinato di non utilizzare più le applicazioni di messaggistica del suo smartphone, che vietato di partecipare ai commenti sui “social media”, rinfacciandole, di continuo, di non essere una buona madre, addebitandole inoltre presunte infedeltà con altri uomini.
La morbosa gelosia avrebbe portato l’uomo a vietare alla donna di uscire anche con la sorella, poiché single e quindi a suo dire potenzialmente soggetta ad attenzioni da parte di uomini.
Già in passato il 43enne avrebbe dato prova della sua incontrollabile indole aggressiva, a causa della quale avrebbe minacciato la compagna di ucciderla, addirittura dandole fuoco. In una occasione, mentre trovava in auto con la 36enne, in preda all’ira e guidando ad alta velocità, avrebbe preso una bottiglia piena di benzina e facendogliela vedere, le avrebbe promesso di darle fuoco e che “non si sarebbe trovata traccia neanche dei suoi vestiti”. Non contento, subito dopo quelle gravi minacce, avrebbe aperto lo sportello lato passeggero, tentando di scaraventarla fuori dall’abitacolo dell’auto in corsa.
Per ultimo, la crescente intensità di tali violente manifestazioni di disprezzo nei confronti della compagna, aggravata anche dalla sua dipendenza da droghe, sarebbe infine culminata prima in un’aggressione fisica e poi in un’aggressione sessuale. La vittima, a causa delle contusioni riportate in varie parti del corpo, sarebbe dovuta ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso, con relativa prognosi di sei giorni.
La donna, ormai esasperata da questa inaudita violenza, avrebbe quindi deciso d’interrompere la relazione sentimentale con quell’uomo, rivolgendosi ai Carabinieri di Librino, ai quali ha anche consegnato una registrazione delle minacce dell’ex compagno: “Il minimo pezzo lo faccio così, così, credimi! Una volta che vai dalle guardie e mi dicono… Là tu non ci devi passare… Tu sei già morta“.