Il trionfo di Boscaglia |e della famiglia Morace

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12 Maggio 2013, 18:53

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TRAPANI – La storia di un’avventura partita da lontano. La storia di un amore nato sui campi polverosi della serie D. Il Trapani e Boscaglia, una pagina romantica di passione e pallone giunta all’apice, in virtù di un traguardo che, in appena un anno, da incubo si è tramutato in un sogno. Un sogno che inizia per B. Sì, perché appena undici mesi fa la Trapani calcistica si strappava le vesti per una finale play off amara, amarissima, persa tra le mura amiche contro la semi sconosciuta Virtus Lanciano in modo balordo. Oggi è solo un ricordo, a cui non dare troppo peso. Il Trapani vola in B, pronto ad affrontare alla pari squadre blasonate tra cui, solo per citarne alcune, Palermo, Bari, Padova e, con ogni probabilità, Brescia e Reggina.

Un viaggio, una missione, un trionfo, targato Roberto Boscaglia. Il tecnico granata è l’indiscusso protagonista del percorso cominciato nel 2009 e terminato quest’oggi. Lui, insieme a capitan Filippi, c’è sempre stato. Sin dall’inizio. I momenti di scoramento non sono mancati, vedi le dimissioni, poi rientrate, il giorno dopo il ko contro il Lanciano, ma la tempra forte del mister gelese ha avuto un peso fondamentale nell’exploit calcistico del club di via Orlandini. Specialmente nell’ultima stagione.

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Una cavalcata trionfale, iniziata con una sconfitta casalinga ad opera del Carpi. Ma ben presto diventata un pot-pourri di successi, diciotto in totale, a fronte di dieci pareggi e appena 4 sconfitte, peraltro tutte maturate nel girone d’andata. Dopo il giro di boa, infatti, i granata non hanno più perso. Anzi, hanno mostrato invidiabile capacità nell’imporre il proprio gioco propositivo sia tra le mura amiche che lontano da casa. Tre i passaggi fondamentali di quest’annata trionfale: la straripante vittoria in casa ai danni del Sudtirol, umiliato il 18 novembre con un ineccepibile 4-0, il successo di rapina sul campo del Lecce, mandato al tappeto con un cinico 2-1 il 4 marzo, e il 4-3 al cardiopalma odierno, allo “Zini” di Cremona.

Boscaglia protagonista indiscusso, tuttavia non l’unico. Un grazie, i tifosi del Trapani, lo devono sicuramente anche a Vittorio Morace. Che ha creduto ed investito in una piazza che, dopo i fasti (da oggi inevitabilmente scivolati in un ideale secondo piano dei ricordi a tinte granata) degli anni ’90 targati Bulgarella, era sprofondata nell’anonimato. E che oggi entra nella storia del calcio siciliano, issandosi come settima realtà regionale in grado di raggiungere la cadetteria, dopo Acireale, Catania, Licata, Messina, Palermo e Siracusa. E’ il momento di festeggiare, di rendere omaggio a un trionfo portando in alto i calici. Complimenti, Trapani. La serie B è tua.

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12 Maggio 2013, 18:53

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