27 Luglio 2013, 23:24
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NICOLOSI – In classe con lo smartphone? Si, grazie. E anche con il tablet e perfino con i social networks. Sono lontani i tempi in cui a scuola erano banditi i cellulari: la nuova generazione di docenti, alcuni dei quali amano definirsi “iTeachers”, usano le nuove tecnologie e anzi propongono di eliminare totalmente i libri di carta ed usare esclusivamente quelli digitali.
La proposta è arrivata dal “1° Meeting Docenti Digitali e Insegnanti 2.0” che ha riunito a Nicolosi, nel catanese, ben 180 insegnanti di scuole elementari e medie provenienti da tutta Italia e riuniti nei due omonimi gruppi Facebook gestiti da Iolanda Caponata, Anna Pietra Ferraro e Giuseppe Corsaro. Boom di partecipazione online, grazie allo streaming in diretta ed all’hashtag #docentivirtuali.
Lasciata da parte carta e penna, si sono interrogati su come insegnare usando computer, palmari, schermi touch. «E’ possibile – spiegano gli “iTeachers” – invertirequello che è stato finora. Non più libri cartacei con estensioni digitali, ma al contrario: libri di testo totalmente in digitale che lavorino sia in presenza che in assenza di connessione internet, e con la possibilità di stampare parti del contenuto. Gli editori potrebbero realizzarli, innestarli in piattaforme elearning, dotarli di tool e apps (come Prezi, Glogster, Powtoon, Symbaloo), arricchirli con contenuti digitali selezionati, recensiti ed appropriati, ed anche affiancarli con veri e propri social network protetti».
Il ragionamento è partito da un esempio: Scuola e al Digitale sono come due fidanzati che aspettano, per sposarsi, di avere tutto a posto (lavoro, casa, mobili, corredo) e anche la benedizione di tutti (genitori, nonni, zii, amici). Gli anni passano, ogni anno ce n’è una, e il matrimonio si rimanda sempre. «Facciamoli sposare – propongono gli insegnanti 2.0 – perché è fondamentale capire che il ruolo degli editori dei testi scolastici non può più essere quello di fornitore e confezionatore di contenuti, così come il ruolo del docente non può più essere solo quello di trasmettitore di saperi» .
Gli esempi non sono mancati: tra le novità più interessanti c’è “edMondo“, un ambiente virtuale 3D online, dedicato esclusivamente a docenti e studenti per l’innovazione della didattica in classe. Una dimostrazione, da parte di Elena Mosa di Indire, ha fatto vedere come sia molto simile a Second Life, ma applicato alla didattica (qui il video). Insegnanti ed alunni posso anche interagire dal vero, in classe, usando uno schermo che dialoga con i tablet dei ragazzi (è la soluzione proposta da Chiara d’Angelo di Samsung Smart School) e non mancano pure ambienti multimediali come SkillOnline e Digiteen (ne ha parlato Carli Tomasi). Le competenze digitali dei prof sono pure certificabili, grazie alle certificazioni AICA.
Di hitech si parla in tutta Europa: esistono già la community “eTwinning” di Loredana Messineo, che fa parte del progetto Comenius, e il progetto Epic di cui si occupa Angela Sugliano dell’Università di Genova. In Italia si farà il punto ad ottobre alla XI edizione di Smart Education & Technology Days, a Napoli, di cui a parlato Annamaria Capodanno.
E gli editori? Tra i partecipanti, anche Francesco Colangelo di RSCLibri: “il primo passo per noi – ha spiegato – è riformarci, cercando di ottenere più consulenza dai docenti e più interazione con alunni“.
Tutto il materiale (presentazioni, interventi, link e registrazione dello streaming) sarà disponibile sulla pagina http://insegnantiduepuntozero.wordpress.com/
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27 Luglio 2013, 23:24