PALERMO – “Sono molto rammaricata del fatto che oggi la Commissione regionale di Garanzia del Partito Democratico non abbia potuto dar luogo ai suoi lavori per mancanza di numero legale. Avevamo preparato un dossier che avrebbe dimostrato, in maniera inequivocabile e oggettiva, l’infondatezza e la pretestuosità del ricorso presentato dall’onorevole Lillo Speziale”. Con queste parole, Daniela Cardinale replica alle accuse lanciate dall’ex deputato regionale che aveva parlato di presunti brogli in occasione delle ultime primarie del Pd.
“Il mio avvocato, dottor Surdi, – spiega Cardinale – si é recato stamattina negli uffici di Via Bentivegna, dove si riuniva la commissione, con una circostanziata documentazione che smentisce l’impossibilità dell’onorevole Speziale di aver accesso agli atti del seggio del primo circolo di Gela avuti, a suo dire, solo mercoledì scorso. In verità, – prosegue – tutti i documenti relativi sono stati resi pubblici, e a disposizione di chiunque ne facesse richiesta, a partire dalle ore 22 della stessa domenica 30 dicembre. Gli stessi atti sono stati inviati, nella mattinata di lunedì 31 dicembre, alla segreteria provinciale del Partito democratico di Caltanissetta, che a sua volta li ha trasmessi subito a Palermo. Tale circostanza é accertata e certificata con formali dichiarazioni della signora Debora Russotti, presidente del seggio del primo circolo di Gela; di David Amico, funzionario del Pd di Caltanissetta e presidente del tavolo delle primarie; di Enzo Napoli coordinatore dell’Esecutivo regionale del Pd. Appare perciò speciosa e avventata – prosegue Cardinale – la dichiarazione dell’onorevole Speziale secondo la quale gli assenti, nella seduta di oggi, della Commissione regionale di Garanzia abbiano voluto consumare un golpe. D’altra parte essendo in quattro, come si può ben capire, se presenti, avrebbero potuto determinare anche a maggioranza l’esito della decisione. Mi permetto di consigliare all’onorevole Speziale – conclude – di ritrovare la calma, di accettare un risultato a lui sfavorevole e di evitare giudizi così offensivi nei confronti degli altri”.
