Cultura e Spettacolo

La Sicilia terra di cinema, “Leonora Addio” sbarca a Berlino

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15 Febbraio 2022, 16:00

4 min di lettura

Il cinema ancora una volta ambasciatore della Sicilia nel mondo, delle sue bellezze paesaggistiche e artistiche. Sbarca a Berlino Leonora Addio”, di Paolo Taviani, ispirata all’omonima novella di Luigi Pirandello, l’unica pellicola italiana in gara alla 72ª edizione del Berlin International Film Festival, dal 10 al 16 febbraio, girata in Sicilia, cofinanziata da Sicilia Film Commission, l’organismo pubblico che opera all’interno dell’assessorato regionale del Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, che promuove e valorizza la filiera del Cinema e dell’Audiovisivo. In occasione della presentazione alla Berlinale 2022 il 15 febbraio, e alla vigilia dell’uscita nelle sale, il 17 febbraio, abbiamo contattato Nicola Tarantino, dirigente responsabile della Sicilia Film Commission, rivolgendogli alcune domande.

Uno dei più grandi elogi che Sicilia Film Commission abbia ricevuto con il film di Paolo Taviani, “Leonora Addio”, unica pellicola italiana in concorso al Berlin International Film Festival. Un riconoscimento prestigioso ma soprattutto un grande stimolo per l’organismo promosso dalla regione Siciliana

È la misura di quello che da anni l’attività di Sicilia Film Commission sta facendo, sia per alimentare la filiera audiovisiva sia per scegliere le migliori produzione che vengono fatte sul nostro territorio. Non a caso questo film si è classificato al primo posto, nella graduatoria 2019 dei contributi selettivi che abbiamo concesso. È una testimonianza che sappiamo scegliere bene le produzioni da sovvenzionare nel loro sviluppo.

La decisione di cofinanziare una storia del regista Paolo Taviani , una selezione commercialmente facile. Ma quanto è stato difficile la scelta?

Il film è stato selezionato nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei, del ministero dei Beni culturali che ci finanzia dal 2006 tutti i bandi, per potenziare l’industria dell’audiovisivo della Sicilia. Un grande merito va dato per quello che posso dire, a una grande produzione con una storia singolare come “Leonora Addio”, al regista, al cast, alle ambientazioni, location, paesaggi e promozione della terra siciliana. Dunque penso sia stata abbastanza facile la scelta. Avevamo e abbiamo grandi aspettative. Già siamo stati premiati dal fatto che è l’unico film italiano in concorso alla Berlinale.

Promuovere la cultura, paesaggi siciliani, attraverso la cinepresa, dunque una ricaduta anche per il turismo?

Assolutamente. Il fatto che film Commission sia transitato dall’Assessorato dei beni culturali all’assessorato al turismo, ha fatto sì che la politica volesse dare un valore aggiunto alla promozione del cinema soprattutto quello dell’audiovisivo, un fortissimo strumento di promozione per l’Isola e di conseguenza al turismo.

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La Sicilia terra di cinema, tanti i registi italiani e stranieri che hanno scelto l’isola per i loro film; ma cosa dovrebbe fare il territorio per incentivare la produzione cinematografica?

Quello che noi stiamo cercando di fare è coinvolgere sempre di più gli enti locali, soprattutto i comuni, innanzitutto per sensibilizzare e poi per snellire gli iter amministrativi e burocratici e autorizzare in breve tempo a girare film. L’obiettivo è promuovere siti e luoghi da considerarsi potenziali set per le produzioni e maestranze siciliane. Abbiamo una vetrina sul nostro sito che si chiama Production Guide, una banca dati dove si registrano le figure professionali isolane.

L’anno scorso avete presentato al Festival cinematografico di Cannes, Sicily, women and cinema, un progetto di comunicazione con l’obiettivo di attrarre in Sicilia un alto numero di produzioni cinematografiche internazionali, per rinnovare l’immagine della donna siciliana e mostrare la  bellezza del patrimonio artistico monumentale dellisola. Dunque un modo per sfatare il binomio mafia-Sicilia?

L’idea di questo progetto era rinfrescare le figure femminili spesso stereotipate e soprattutto del cinema neorealista del dopoguerra. Dunque il mercato di per sé si sta orientando nell’ambientare in Sicilia storie che hanno poco con la mafia, se non addirittura nulla. È una tendenza del mercato, evidentemente i produttori si sono resi conto che la gente non ha più voglia di vedere i film sulla mafia e così hanno deciso di offrire un altro tipo di intrattenimento, lungometraggi o serie televisive , come la fiction “Makari”, grande strumento di Promozione del territorio isolano.

Avete cofinanziato unopera del Maestro del cinema come Paolo Taviani approdando al festival di Berlino; quali i progetti futuri per gli altri Festival come quello di Cannes, Taormina e Venezia per l’anno 2022 ?

A Cannes ci sarà certamente la seconda parte di Sicily women and cinema, un Progetto che si realizzerà in primavera con gli scatti del fotografo di moda e star del cinema, Moja. E poi nel 2021 abbiamo cofinanziato altri film altri film interessanti e che ci auguriamo possono essere scelti per andare a Cannes o a Venezia. Nel frattempo ci sarà un forte impegno per il festival cinematografico di Taormina perché pure a casa nostra abbiamo una kermesse prestigiosa. Anche l’anno scorso Film Commission ha svolto un ruolo importante organizzando, nella Perla dello Ionio, le manifestazioni collaterali con documentari.

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15 Febbraio 2022, 16:00

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