Tommy e una prigione | chiamata Leishmaniosi

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10 Febbraio 2013, 22:23

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PALERMO – Mantello folto e lucido, sguardo languido e speranzoso, un muso che sembra sorridere. Eppure questo non basta per vivere una vita degna di questo nome. Non è sufficiente se i risultati delle analisi alla voce Leishmaniosi dicono “positivo”.

Tommy è un cane estremamente buono e mansueto, incapace di vivere tra le fredde mura di un rifugio. E’ stato abbandonato l’estate scorsa, legato al cancello del Rifugio Ada, dove è ospitato ancora oggi. Da quel giorno non ha mai smesso di piangere, di lamentare la sua sofferenza. Il suo carattere così docile lo fa sottomettere agli altri cani. Insieme al suo pianto, a parlare sono anche i suoi occhi che giungono dritti al cuore per dire “tirami fuori da qui”. Giovane, solo un anno e mezzo di vita dietro di sé, eppure con un marchio che sembra condannarlo a vita: Leishmaniosi.

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Varcata la porta del rifugio, nessuno sapeva che il destino aveva già scelto la sua strada. Una forte luce all’orizzonte si intravedeva per lui. Adozione, volo prenotato, pre-affido: tutto così in fretta, tutto così bello per essere vero. Scoperta la positività, seppur con un titolo medio-basso, alla Leishmaniosi, l’adottante non lo ha voluto più. Nessuno prende con sé un cane malato.

Oggi Tommy è in cura. Ha già fatto il primo ciclo di Glucantime, grazie alle amorose attenzioni dei volontari che hanno preso a cuore la sua storia. Ma non ha smesso di sognare un futuro diverso tra braccia amorevoli, pasti caldi e accoglienti piumoni. Pur di dimenticare il significato della parola abbandono, Tommy è disposto a viaggiare, previ controlli pre e post affido. Per avere informazioni è possibile contattare Francesca Leonforte al 3200258373 o Angela Verace al 3883614685. Chiunque voglia dare un piccolo aiuto per curare Tommy può fare una donazione alla Postepay 4023 6005 7293 5478 intestata a Francesca Leonforte, codice fiscale LNFFNC84D42G273R.

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10 Febbraio 2013, 22:23

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