Ladri con il pallino per l’archeologia. Non è la prima volta che, tra le valli di Casteltermini, piccolo centro dell’agrigentino, grondante di reperti antichi, qualcuno abbia pensato di fare malandrine provvigioni.
Stanotte, infatti, i carabinieri della locale stazione, diretti dal maresciallo Paolino Scibetta e tutti agli ordini del capitano Alessandro Trovato, hanno colto i malviventi sul fatto. Su segnalazione dei volontari delle guardie venatorie del posto, gli uomini dell’Arma sono accorsi in contrada Viviano, terreno fertile per gli appassionati di archeologia. Alla vista dei carabinieri, però, i due uomini si sono dati alla fuga.
Nel rocambolare della corsa, però, i presunti ladri hanno scordato di portar via il loro necessarie archeologico: metaldetector e utensili iper professionali per gli scavi. Non si tratterebbe, dunque, secondo una prima ricostruzione, di ladruncoli improvvisati, quanto di appassionati, che sapevano il fatto loro e che, considerato il territorio, erano in cerca di reperti antichissimi e oggetti preziosi. La zona, infatti, è rinomata e gravita nell’orbita della Soprintendeza ai Beni Culturali di Agrigento.
A Casteltermini, infatti, grazie ai reperti delle contrade Viviano e Rovetto è stato creato un singolare antiquarium, uno dei pochi, nell’isola, che ospita una vasta gamma di oggetti risalenti, anche, alle varie epoche preistoriche. Gli uomini dell’Arma indagano a tutto campo per ritrovare i colpevoli e fare luce su eventuali commerci archeologici illegali.