Affondo di Bianco: “E’ dissesto. |Buttati i soldi dal balcone”

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29 Gennaio 2013, 13:20

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Un momento della conferenza stampa

CATANIA. L’affondo di Enzo Bianco è di quelli determinati. Non ci vuole girare attorno e spiattella subito: “Il Comune di Catania è ormai al dissesto”. Verità colata o forzatura, il senatore democratico e candidato a sindaco del capoluogo etneo sciorina fatti e contenuti. Seduto attorno a lui, quasi a fare da bodyguard, c’è tutto il gruppo consiliare del Pd ma anche il deputato Giovanni Burtone. E la questione “Piano di rientro presentato dall’amministrazione” entra subito nel vivo. Non c’è nemmeno bisogno di rivolgere alcuna domanda: “Piano di rientro? – esordisce – E’ tutta una maschera. Siamo in pieno dissesto. Sono stato preso per pazzo quando sostenevo, carte alla mano, che i conti erano peggiorati. E ci troviamo in questa situazione nonostante l’invio da parte del Parlamento del finanziamento da 140 milioni di euro, provvedimento che sia io che Giovanni Burtone abbiamo votato”. Enzo Bianco è un fiume in piena. Non cita mai Raffaele Stancanelli. Fissa negli occhi i cronisti. Gesticola quasi a voler rafforzare ogni suo concetto. Di certo, al primo piano di Palazzo degli Elefanti non saranno contenti: “I catanesi devono sapere che pagano la tassa sulla casa al massimo; e questa non è colpa di Monti o di Berlusconi ma di dodici anni di cattiva amministrazione comunale. Noi terremo un atteggiamento responsabile in consiglio ma, insisto: il prezzo maggiore lo pagheranno i catanesi ed i ceti più in difficoltà. Un esempio? Subito: pensate alla refezione scolastica, alla retta per gli asili nido, ai servizi cimiteriali. E’ tutto al massimo. Pazzesco”. L’ultimo sassolino, il senatore se lo toglie quando gli chiedi: ma qual è la vostra proposta? “Spiegherò tutto ai catanesi punto per punto: e lo farò pubblicamente. Andiamo, anzitutto, ad eliminare tutti i fitti passivi che ci costano milioni di euro. Dal Palazzo delle Poste a tutti gli uffici giudiziari. Stiamo buttando i soldi dal balcone”. Ed, intanto, già stasera in aula sarà battaglia. Ferro e fuoco per una seduta di consiglio che ieri è saltata di punto in bianco.

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“I continui interventi della Corte dei Conti hanno smascherato l’inganno spiegando che il Comune vanta crediti che non può riscuotere”, spiega il capogruppo Rosario D’Agata. Che aggiunge: “La tassa sulla prima casa è al sei per mille; quella sulla seconda al 10,7%. Avremo per dieci anni un Comune ingessato: siamo di fronte ad un fallimento politico ed amministrativo. I debiti di Bianco? E’ tutto falso: siamo pronti a sfidare pubblicamente chi millanta queste cose”.

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29 Gennaio 2013, 13:20

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