L’Anci Sicilia va alla conta| Orlando sfida Amenta

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09 Gennaio 2014, 21:33

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Leoluca Orlando e Paolo Amenta

PALERMO – L’Anci Sicilia va alla conta, anzi alla guerra, visto lo scontro che si profila tutto interno al centrosinistra. Entro il 14 gennaio si dovranno formalizzare le candidature alla carica di presidente dell’associazione dei comuni siciliani e a sfidare l’attuale vicepresidente vicario Paolo Amenta, renziano, primo cittadino di Canicattini Bagni e candidato in pectore scelto sulla base di accordi congressuali, sarà a sorpresa il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Ieri i due si sono incontrati nel capoluogo e Orlando ha comunicato a sorpresa all’omologo siracusano la propria intenzione di candidarsi. E dire che era stato proprio Orlando, lo scorso 19 dicembre, a chiedere un rinvio delle votazioni. Da quando lo scorso giugno si è dimesso Giacomo Scala, infatti, l’Anci è guidata da Amenta che funge da facente funzione e che è stato designato dall’ufficio di presidenza a sedere sulla poltrona più alta di villa Niscemi. Anche perché il sindaco di Canicattini Bagni è di centrosinistra, cosa che rispetta gli accordi presi al momento della formazione dei vertici dell’associazione: il presidente tocca al Pd, il vicario al centrodestra. Il 19 dicembre si sarebbe dovuto procedere all’elezione, frutto di un’intesa trasversale, ma a sorpresa Orlando, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, quello di Catania Enzo Bianco e qualche altro primo cittadino si sono messi di traverso chiedendo ancora tempo.

Amenta, pur potendo forzare la mano, ha acconsentito al rinvio per non spaccare l’Anci e sperando in una ricomposizione della frattura, ma ieri è rimasto spiazzato quando Orlando gli ha comunicato di voler scendere in campo . “Orlando ha fatto questa scelta ma io confermo la mia candidatura – dice Amenta a Livesicilia – certo, ci resto un po’ male perché in occasione dell’ultima assemblea sono stato io a chiedere un rinvio perché quattro o cinque sindaci su trenta, tra cui proprio lui, volevano approfondire la questione. Potevo far votare quella sera, e invece ho preferito non spaccare l’associazione: ora capisco che Orlando lo ha fatto per potersi candidare. Ma lui dimentica che io sono il candidato dell’ufficio di presidenza e del direttivo, scelto dai sindaci, che porto a compimento un progetto cominciato con Scala di equilibrio fra piccoli e grandi comuni”.

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La resa dei conti si avrà il 28 gennaio, quando a votare saranno i 60 componenti del consiglio regionale, ma intanto dietro le quinte si cominciano a “pesare” i candidati. La fronda dei dissidenti, che ha tutto l’interesse a sparigliare le carte e far saltare le intese, ha scelto Orlando, piuttosto che Zambuto o Bianco, perché potrebbe attirare i consensi della Sicilia occidentale, visto che in quella orientale molti sosterranno Amenta. Di contro il siracusano avrà l’appoggio dei piccoli comuni, del centrodestra (che tiene al rispetto degli equilibri) e soprattutto dell’intero ufficio di presidenza composto dal crocettiano Salvatore Lo Biundo, sindaco di Partinico, dal miccicheiano Giovanni Luca Cannata, sindaco di Avola, dal presidente del consiglio comunale di Melilli, il deputato regionale Udc Giuseppe Sorbello, e dal capogruppo di Pdl-Forza Italia di Palermo Giulio Tantillo.

“Noi ci auguriamo che si arrivi con un solo candidato – spiega Tantillo a Livesicilia – ma con più di un pretendente noi rispetteremo i patti appoggiando Amenta. Poi non escludo una riunione con i sindaci centrodestra per delineare una strategia comune, ma non si può rompere l’Anci violando gli accordi congressuali. Mi auguro che qualcuno faccia un passo indietro, ma certo l’ufficio di presidenza ha proceduto a designare all’unanimità proprio Amenta”. Equilibri congressuali che vedrebbero peraltro Tantillo come uomo forte del centrodestra per la carica di vicepresidente vicario, in sostituzione dell’originario Nello Di Pasquale.

I numeri sembrano pendere decisamente a favore di Amenta, anche se Orlando proverà a sparigliare le carte e a ribaltare le alleanze. Operazione non facile che di sicuro mette in crisi il centrosinistra isolano, con due renziani come Bianco e Zambuto che tentano di soffiare la poltrona a un altro renziano come Amenta. Una partita a scacchi che rischia di avere ripercussioni anche nel capoluogo, dove Orlando cerca il dialogo col centrosinistra in consiglio comunale ma dove è anche ben avviato quello col centrodestra. E non è detto che, dopo il 28 gennaio, qualcosa non cambi anche lì.

 

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09 Gennaio 2014, 21:33

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