Lanzafame: "Si garantiscano |azienda, lavoratori e cittadini" - Live Sicilia

Lanzafame: “Si garantiscano |azienda, lavoratori e cittadini”

Il consigliere di Catania futura ha evidenziato alcuni aspetti, tra cui la mancata programmazione "metropolitana", la mancata prospettiva per i lavoratori, ma soprattutto l'assenza di concertazione tra Giunta e aula, "vera essenza della politica", afferma.

CATANIA – Una delibera combattuta. Intorno alla delibera sul nuovo contratto di servizio con Sostare, rimane un clima teso, dovuto in larga parte al disagio di alcuni consiglieri nel votare l’aumento della tariffa della sosta, di fronte a nessun miglioramento del servizio pubblico né di nuovi servizi al cittadino. E soprattutto di fronte alla prolungata crisi di una città che sembra continuare a vivere nell’emergenza. Tra poco, l’atto tornerà in Consiglio per essere discusso, e forse approvato dall’aula in formazione ridotta (in seconda convocazione bastano 18 consiglieri presenti), ma resta l’amarezza di molti esponenti del senato cittadino, che si sentono spogliati della prerogativa, tipica dei consiglieri, di armonizzare, per quanto possibile, le intenzioni dell’amministrazione alle necessità della cittadinanza.

Qualcuno, ieri, lo ha sottolineato. Tra questi, Agatino Lanzafame, che in un lungo intervento ha evidenziato alcuni aspetti, tra cui la mancata programmazione “metropolitana”, la mancata prospettiva per i lavoratori, ma soprattutto l’assenza di concertazione tra Giunta e aula che potrebbe produrre effetti positivi.

Consigliere, c’è qualcosa che non quadra secondo lei in questa delibera?

Credo che sia un atto miope. Nel senso che si parla solo del tema dell’aumento del tagliando. Noi di Catania futura siamo contrari a un aumento lineare della tariffa, e anche numerose associazioni di categoria hanno espresso perplessità (in primis Confcommercio n.d.r.). Per noi il ragionamento che deve farsi, deve essere complessivo che intercetti il tema della mobilità sostenibile, del mioglioramento complessivo dei servizi in tema di mobilità cittadina, il tema della gestione efficiente della Sostare che garantisca sia un buon utilizzo delle risorse pubbliche che un futuro certo ai lavoratori dell’azienda.Insomma, è miope perché richiede interventi chirurgici per dargli respiro e visione migliorativa che questo consiglio non può esimersi dal dare. Non possiamo essere semplici ricettori passivi di una proposta dell’amministrazione.

Ieri sera, in aula, in molti tra i coonsiglieri, parlavano di assenza di politica in questo atto. Lei cosa ne pensa?

Beh, a mio modo di vedere la politica è quella che sa raccogliere le domande che vengono dalla città e trasformarle in proposte. Fare politica non significa ragionare di aumenti, di cinque o dieci centesimi, poco conta. Ma piuttosto individuare categorie sensibili, come possono essere i lavoratori delle attività commerciali, ad esempio, e immaginare agevolazioni e forme di incentivo che garantiscano a queste categorie i diritti. La politica incisiva è quella che sa dire all’amministrazione che condivide il tema della lotta ai parcheggiatori abusivi, di cui io mi sono occupato in prima persona, ma ritiene che il modo per combatterli non sia fare pagare le strisce notturne, perché non si può chiedere ai cittadini di pagare per riappropriarsi del territorio.

Lei ha evidenziato una contraddizione: si ragione in termini di città metropolitana, per quanto riguarda, ad esempio, la pianificazione urbanistica, ma non lo si fa a livello di mobilità. qual è il suo punto di vista?

Io penso che le strisce blu vengano utilizzati dai cittadini catanesi, da chi abita in periferia, e da chi abita nei paesi dell’hinterland. Siamo tutti catanesi e appartenenti alla stessa area metropolitana, quindi è in quest’ottica che dobbiamo ragionare. Se la rimodulazione della tariffa va fatta, è perché c’è un progetto, non perché la pagheranno principalmente i cittadini di altri Comuni.

Si parla di clientele e di sacche di sottogoverno per quanto riguarda le aziende partecipate. Che ne pensa?

Io credo che abbiamo il dovere di dare certezze alla città e ai lavoratori sul futuro di questa partecipata. Ieri ho evidenziato la necessità che l’amministrazione prenda un impegno forte nell’affrontare il tema del futuro dell’azienda e che si esca dalla logia emergenziale, affrontando complessivamente il tema della mobilità e della sosta, nell’ottica di questa visione di insieme, allora si può ragionare del contratto che rappresenta soltanto un passaggio di un ragionamento che deve essere complessivo, che riguarda la buona gestione delle risorse pubbliche, l’eliminazione degli sprechi e la gestione efficiente delle Partecipate. Stasera credo che ci sia la volontà da parte di un ampio fronte di consiglieri di dare il proprio contributo positivo alla delibera. Penso ai miei colleghi di Catania futura, ma anche ai consiglieri di altri gruppi, come Pregetto popolare, il gruppo misto e anche agli esponenti dell’opposizione. Credo che in democrazia ci debba essere il confronto delle idee e la forza di una maggioranza e di un’amministrazione, si misuri anche dalla capacità di accogliere le proposte. L’apertura alle altre idee non è segno di debolezza.

 

 

 

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