08 Marzo 2019, 16:28
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MESSINA – E dopo restano le parole che non sanano, che non leniscono, che non riportano la vita indietro. Che non sono come Superman, quando si mette a girare, pazzo d’amore, intorno alla Terra, per ritornare a ieri e salvare colei che ama.
Le parole di Luciano Musarra, papà di Alessandra, massacrata dal fidanzato Cristian Ioppolo, secondo la cronaca fin qui disponibile, il giorno prima delle mimose regalate alle donne come tardivo riconoscimento di torti reiterati, di inconfessati sensi di colpa.
Dice questo padre straziato all’Ansa: “Ha scelto il ragazzo sbagliato, più volte le avevo detto di lasciarlo. Speriamo ora che la giustizia faccia il suo corso. E’ stata anche vergognosa la messinscena che ha messo in atto con me e gli altri familiari facendo credere non fosse lui il colpevole con la storia del messaggio mandato dal cellulare di Alessandra e la chiamata che ha fatto a me”. Parole che gridano, che accusano, che non possono darsi né dare pace.
Chissà come sarà, adesso, il volto di questo padre nella mutilazione più atroce della sua esistenza. Se somiglierà alle facce smisurate di altri padri, spalancate dal lutto e dallo stupore. Non sapevano. Oppure hanno cercato di impedire e non ci sono riusciti.
Parla pure la sorella di Alessandra, Carmen: “Era una ragazza splendida e solare. Lui non so nemmeno come definirlo, la sua non era solo gelosia, era consapevole che una ragazza come mia sorella non l’avrebbe trovata mai più perché non era alla sua altezza e quindi temeva lo lasciasse. Litigavano, ma non potevamo pensare accadesse una cosa del genere”. Non lo pensi mai. Carmen, nel suo profilo Facebook, ha messo una foto di Alessandra con lei, incastonata in altri album che raccontano una serena felicità domestica. Poi, un maschio ha impresso alla storia la didascalia del sangue. Pure Cristian ha una residenza virtuale su Fb.
Alessandra, qualche tempo fa, aveva scritto sempre su Facebook: “Lasciati alle spalle ciò che ti ha fatto soffrire. Lasciati alle spalle ciò che ti ha ferito. Lasciati alle spalle ciò che non puoi cambiare. Liberati da quei sentimenti che ti avvelenano. Non permettere a nessuno di spegnere il tuo sorriso. Perché tu meriti il meglio”. Ancora parole a cui affidare i desideri di essere amata, compresa e accolta nel cuore di qualcuno. Ma adesso c’è soltanto il silenzio del lutto che non andrà via, in questo otto marzo di mimose appassite.
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08 Marzo 2019, 16:28