Lezione di legalità a Villa Filippina|Avanti e Alongi incontrano gli studenti - Live Sicilia

Lezione di legalità a Villa Filippina|Avanti e Alongi incontrano gli studenti

Il presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti

Una lezione di legalità contro il bullismo, il pizzo e le piccole sopraffazioni quotidiane cui purtroppo sempre più spesso si assiste sin da ragazzi. Di questo si è discusso oggi a Villa Filippina nell’ambito del  progetto “A tu per tu”, il ciclo di incontri  tra studenti e  personalità di vari settori della società che intende promuovere la conoscenza del fenomeno mafioso e il rispetto della legalità in ogni ambiente, affrontando temi legati alla attualità. I giovani della scuola media “Cocchiara Vittorio Veneto” e dell’istituto comprensivo “Peppino Impastato” hanno incontrato il presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti, e il vicepresidente Pietro Alongi, assessore alla Sicurezza, antiusura e antiracket in un dibattito moderato dal giornalista Salvo Toscano.
“Per diventare cittadini e adulti responsabili occorre combattere il malcostume consolidato e migliorare il proprio territorio senza aspettare che lo facciano altri”, ha detto Avanti agli studenti che sono intervenuti con diverse domande.
La storia degli uomini che hanno combattuto la mafia, come Peppino Impastato e Giovanni Falcone, ma anche la ribellione, il clima di omertà e dei veleni vissuto a Palermo sono stati invece al centro dell’intervento di Alongi, ex segretario generale del Sindacato italiano unitario lavoratori polizia di Palermo. “Ho iniziato a lavorare il 4 settembre del 1982, all’indomani dell’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il prefetto dei 100 giorni – ha ricordato Alongi – sul luogo dell’eccidio quella notte un cittadino palermitano scrisse sul muro ‘Qui è morta la speranza dei siciliani onesti’; il silenzio aveva coperto tutto e nessuno aveva visto nulla. Fortunatamente dopo la strage di Capaci il centralino della polizia fu bersagliato di segnalazioni e telefonate di chi aveva capito che occorreva fare la propria parte e aprire gli occhi”.
Serrate le domande degli studenti, in particolare sulle misure previste per tutelare chi denuncia il pizzo. Il vicepresidente ha poi ricordato la legge regionale e gli incentivi fiscali previsti per chi collabora con le forze dell’ordine e i provvedimenti sulla confisca dei beni sottratti alla criminalità organizzata.


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