Lia Pipitone, raccolte 1.500 firme| “Si riconosca vittima di mafia”

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16 Maggio 2016, 21:14

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PALERMO – Si è tenuta oggi pomeriggio nell’aula Consiliare di Palazzo delle Aquile a Palermo la conferenza stampa in cui si è ufficialmente annunciata la riapertura del processo che porterà Lia Pipitone ad essere riconosciuta vittima di mafia dopo più di trent’anni.

Alla conferenza sono intervenuti Gero e Alessio Cordaro, familiari della vittima, Francesco Bertolino, consigliere comunale e fondatore dell’Associazione ParteciPalermo, Adriana Argento, responsabile della rete regionale antiviolenza Lia Pipitone e del centro antiviolenza Lia Pipitone di Palermo, Giovanni Pagano, coordinatore del comitato provinciale di Libera, e Mari Albanese, assessore alla cultura di Alimena e scrittrice, personalità e associazioni che da anni portano avanti la battaglia.

Sono state inoltre consegnate alla famiglia Cordaro le più di 1.500 firme ottenute dalla petizione di sensibilizzazione lanciata il 23 settembre 2015 in occasione del 32esimo anniversario dell’uccisione.

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“Un ringraziamento speciale- ha concluso il figlio di Lia Pipitone, Alessio Cordaro- va a tutti coloro che hanno sposato la causa di mia madre per cui lotto ormai da molti anni e per la quale continuerò a lottare affinchè le sia riconosciuto di non essere la vittima di un incidente, ma della mafia”.

 

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16 Maggio 2016, 21:14

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