SIRACUSA – “Crocetta chiuda la ex Provincia di Siracusa e passi le competenze alla Protezione civile”. C’è anche una specie di diffida pubblica tra le reazioni che arrivano dagli amministratori della zona Sud della Provincia di Siracusa, nel timore di catastrofi annunciate per mancanza di fondi per manutenzioni importanti. Stamattina il commissario straordinario del Libero consorzio aretuseo, Giovanni Arnone, li ha chiamati e ha praticamente alzato bandiera bianca in tema di viabilità e scuole. “Una dichiarazione di dissesto di fatto – l’ha definita il sindaco di Rosolini, Corrado Calvo -. Il commissario Arnone consegni le chiavi della ex Provincia di Siracusa nelle mani del presidente della Regione e quest’ultimo si assuma la responsabilità di dichiarare il dissesto”. Le parole di Arnone, che la prossima settimana proferirà anche agli altri sindaci della provincia, erano state queste: “Abbiamo rappresentato ai sindaci le gravi difficoltà che l’ente attraversa dal punto di vista finanziario e quindi gli ostacoli che si frappongono nell’ambito degli interventi di manutenzione per quanto riguarda scuole e viabilità”. “Sapete benissimo – aveva aggiunto rivolto agli amministratori – qual è la situazione economica del Libero consorzio, per cui vi chiedo di sottoporre all’attenzione dell’Ente soltanto le maggiori criticità a cui potremmo far fronte con piccole risorse. Insomma, segnalateci le priorità delle priorità, perché nella situazione in cui ci troviamo non possiamo fare altro”. Erano presenti amministratori dei comuni di Rosolini, Noto, Pachino e Avola. Hanno prospettato l’ipotesi di trovare risorse attraverso l’intervento della Protezione civile allorché scuole e strade dovessero presentare condizioni di particolare gravità. La sintesi più drastica l’ha fatta il sindaco di Rosolini, Calvo: “Il commissario Arnone ci ha segnalato che il dissesto è nei fatti. I fondi arrivati dalla Regione finora non sono bastati nemmeno a pagare per intero gli stipendi dei dipendenti. Nulla, perciò, è possibile in termini di interventi sul territorio, La provincia di Siracusa conta 3200 km di strade: come si fa a tenere una rete di questo genere senza manutenzione da due anni? Per non parlare delle scuole, ma c’è perfino di peggio: i canali di scolo alla vigilia della stagione delle piogge”. Portato l’esempio concreto del fiume Tellaro: “È stato oggetto di una alluvione recente – ha ricordato Calvo – che un anno fa ha devastato intere produzioni agricole e danni a immobili. Non vengono fatti interventi di pulizia da due anni. Se questo è il quadro a tinte più che fosche, noi sindaci che amministriamo a mani nude, non possiamo assolvere a queste incombenze che toccano alla Provincia. Mi sento – ha concluso – solo di fare un pubblico atto di diffida nei confronti del presidente della Regione: nel momento in cui accadrà un solo disastro di qualunque natura sul mio territorio legato a mancati interventi su strade, scuole, vegetazione e canali, si ritenga responsabile. Da questo momento la ex Provincia venga chiusa: Arnone consegni le chiavi a Crocetta e quest’ultimo si assuma la responsabilità di dichiarare il dissesto”. Dal fronte risorse, solo una settimana fa la giunta regionale ha revocato la tabella di ripartizione con la quale, solo tre giorni prima, aveva destinato la maggior parte dei 21,5 milioni destinati alle ex Province, al Libero consorzio aretuseo. Tutto è ora nelle mani del dirigente generale del dipartimento Autonomie locali.
Appello dei sindaci che incontrano il commissario.
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