Cronaca

Licata, l’arcivescovo: “Profondo dolore, serve una presa di coscienza”

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26 Gennaio 2022, 15:48

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LICATA (AGRIGENTO) – “L’ennesima sconfitta di una cultura sempre più disorientata e sempre meno capace di gestire le emozioni e le tensioni che turbano l’esistenza personale e interpersonale”. Così l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, commenta la tragedia di Licata, dove un uomo ha sterminato la famiglia del fratello togliendosi poi la vita con due colpi di pistola (la dinamica).

Secondo Damiano il tragico epilogo di Licata “esige una inderogabile presa di coscienza individuale e comunitaria sul valore della persona umana, soprattutto – prosegue – se innocente e indifesa, e sull’importanza della cura delle relazioni, al di là di ogni ferita e di ogni offesa”. I fatti di questa mattina, secondo l’arcivescovo di Agrigento, “chiamano in causa tutti noi, nella responsabilità condivisa in merito alla promozione della cultura della vita e alla testimonianza del vangelo dell’amore e del perdono”. Damiano poi conclude: “Profondamente addolorato per quanto accaduto, assicuro la mia preghiera per le vittime ed esprimo la mia vicinanza e il mio cordoglio alla famiglia e all’intera città di Licata”.

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A Licata, intanto, si preannuncia il lutto cittadino. “La comunità di Licata è sgomenta e l’amministrazione comunale si sta muovendo per dichiarare il lutto cittadino per i funerali delle vittime dell’efferato omicidio, soprattutto per i bambini coinvolti nella tragedia”, ha detto, nei corridoi del Municipio, il vice sindaco Antonio Montana. “Personalmente non riesco a trovare una ragione per la tragedia che si è verificata, ma in questi casi non ci sono ragioni razionali per giustificare – ha aggiunto Montana -. Conosco dei parenti delle vittime e so che sono gente perbene, grandi lavoratori. L’unica spiegazione che si può dare è quella di un raptus di follia”.
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26 Gennaio 2022, 15:48

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