Licenziata tramite Whatsapp |Il giudice: “Equivale a forma scritta”

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28 Giugno 2017, 15:19

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CATANIA – Si può licenziare con un messaggio whatsapp. Il benservito tramite chat equivale a una forma scritta ed è quindi ammissibile. Lo afferma il giudice del Lavoro, Mario Fiorentino nella sentenza del 27 giugno scorso che, di fatto, respinge il ricorso presentato da una dipendente di una società, licenziata tramite Whatsapp nel marzo 2015.

Secondo quanto scrive il giudice, “il recesso intimato mezzo “WhatsApp appare assolvere l’onere della forma scritta trattandosi di documento informatico che parte ricorrente ha con certezza imputato al datore di lavoro, tanto da provvedere a formulare tempestiva impugnazione giudiziaria in data 23 aprile 2015″. Insomma, con questa sentenza del Tribunale del Lavoro, la digitalizzazione della pubblica amministrazione sembra tocca il culmine.

Secondo il giudice, infatti, “la modalità utilizzata dal datore di lavoro nel caso di fattispecie appare idonea ad assolvere ai requisiti formali in esame, in quanto la volontà di licenziare è stata comunicata per iscritto alla lavoratrice in maniera inequivoca come del resto dimostra la reazione da subito manifesta dalla predetta parte”.

Soddisfatti i due legali del’azienda, Giovanni Lotà Tiziana Castelli. “Il Tribunale accoglie le nuove tecnologie e conferma il convincimento di elementi innovatori rivoluzionari – affermano. La premessa è chiara ed accettata, cambiano le regole del gioco e chi non si adegua è superato. Si giunge alla conclusione: da oggi sarà possibile licenziare il lavoratore con un semplice messaggio via Whatsapp”.

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28 Giugno 2017, 15:19

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