PALERMO – L’Italia di Antonio Conte è pronta a fare il proprio esordio ad Euro 2016 contro il Belgio di Wilmots. Gara subito importante per gli Azzurri, chiamati a dare subito una risposta alle critiche e ai dubbi che molta parte dell’opinione pubblica ha nei confronti della Nazionale di Conte. Il ct in conferenza stampa, però, preferisce concentrarsi sulla gara di domani sera a Lione: “Abbiamo terminato la preparazione, c’è grande emozione ed è inutile nasconderlo, sono manifestazioni importanti, le ho vissute da calciatore e ora da commissario tecnico, è motivo di grande orgoglio e di responsabilità dal punto di vista. Abbiamo lavorato e sono molto contento. La formazione? La vedete domani alle 21. C’è poco da dire, hanno la possibilità, per bravura loro, di giocatori talentuosi, con grande capacità. Complimenti a loro perché stanno lavorando bene sul movimento calcistico. Non bisogna snocciolare i nomi ma basta vedere chi è in campo. Il Belgio è tra le favorite dell’Europeo”.
Conte non crede ad un Belgio indebolito in difesa, nonostante l’assenza di Kompany: “Della lacuna ne hanno parlato i giornalisti, guardando la linea difensiva e ci trovo Courtois, del Chelsea, Alderweireld e Vertonghen nel Tottenham, Vermaelen nel Barcellona. Ha pochi punti deboli, sotto tutti i punti di vista. Reparto offensivo con grande talento, centrocampo di sostanza e dietro con gente di ottima esperienza”.
Uno dei leader di questa Italia non può che essere Buffon, uno dei quattro della Juventus che compongono in blocco la difesa azzurra: “Come ho detto a qualche tuo collega alle volte sei martello e altre incudine. Ora siamo i secondi, ma dentro non è che ci sentiamo vittime sacrificali. Abbiamo una grande fortunata, oltre alla carta il vero valore e giudizio è dato dal campo. Dobbiamo aggrapparci a questa fortuna. Nonostante non ci siano i valori del pronostico riusciremo a essere competitivi”. Forse all’ultimo Europeo della carriera, Buffon non vuole avere rimpianti in Francia: “Avendo quest’età ho più consapevolezza di quel che vuol dire giocarlo, l’onore di avere addosso la casacca della nostra nazione. L’unica cosa che vorrei è, qualunque sarà il nostro percorso o capolinea, mi auguro che non ci siano rimpianti. È capitato che in qualche spedizione siamo tornati con il cruccio di non avere dato il massimo. Ora diamo anima e cuore per la nostra nazione, grande attenzione e disponibilità all’allenatore”.