30 Agosto 2023, 10:29
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PALERMO – Il riesame è stato discusso, ma nel frattempo Christian Maronia ha cambiato avvocato. Alessandro Musso, difensore di uno dei sette indagati per lo stupro di Palermo, ha rinunciato al mandato quando però i familiari del detenuto avevano scelto un nuovo difensore. Il terzo visto che il primo avvocato nominato aveva subito rinunciato.
“È venuto meno il rapporto di fiducia con l’assistito e i parenti”, si limita a dire il legale. Dietro la vicenda ci sarebbe la scelta della famiglia di nominare il nuovo avvocato e la tardiva comunicazione al vecchio. Che di fatto lo ha scoperto stamani appena giunto in aula. Aula dove non era presente Maronia.
L’istanza di riesame dell’ordinanza di custodia cautelare era già stata incardinata. Dunque si attende l’esito da parte del Tribunale che deve pronunciarsi sulla richiesta di scarcerazione o, in subordine, sulla concessione di una misura cautelare meno afflittiva. La linea di difesa punta sulla carenza dei gravi indizi di colpevolezza.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, nei giorni scorsi, Maronia in lacrime aveva chiesto scusa alla ragazza. Disse di avere compreso di essersi “consumato (rovinato, ndr)”. Aggiunse di essersi trovato in una situazione più grande di lui, sostenendo però che la ragazza fossa consapevole di cosa stesse facendo e consenziente.
Maronia non conosceva la vittima di 19 anni ma Angelo Flores, colui che ha filmato la violenza con il cellulare. Flores gli aveva mostrato alcuni video a sfondo sessuale con protagonista la ragazza. Tra le prove raccolte dalla Procura della Repubblica e dai carabinieri c’è proprio l’intercettazione di Maronia. Convocato in caserma diceva: “La struppiò… faceva basta”. La vittima implorava il gruppo di fermarsi. Frasi che cozzerebbero con la ricostruzione dei rapporti consenzienti.
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30 Agosto 2023, 10:29