L'otto marzo e lo scandalo della Sanità siciliana

L’otto marzo di Maria Cristina, che ha svelato lo scandalo della Sanità

Una storia che indigna. E non deve essere dimenticata
LA DENUNCIA
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Uno scandalo. Non c’è proprio altro modo per definirlo, aspettando le indagini che chiariranno, nel dettaglio, responsabili e contesto.

Ma intanto la parola resta scolpita, con la nostra indignazione: aspettare otto mesi per un esame istologico, come è accaduto a Trapani, nella dolente e notissima storia che abbiamo raccontato, è oggettivamente scandaloso. E nessuno si senta offeso. Perché nessuno può.

Un giudizio che trova corrispondenza nelle parole dello stesso presidente della Regione, Renato Schifani, in un commento sulla denuncia della professoressa Maria Cristina Gallo, la vittima di una situazione incredibile.

“Non andrò prevenuto all’incontro con i vertici dell’Asp di Trapani – ha detto il presidente -. Mi sembra doveroso ascoltare e capire come è possibile che si sia verificato un fatto scandaloso come questo. È mio dovere capire cosa sia accaduto e tutelare i cittadini siciliani senza guardare in faccia a nessuno”. L’incontro c’è stato e ha partorito un piano di azione straordinario.

Ieri, la stessa assessora alla Salute, Daniela Faraoni, è intervenuta, parlando col nostro Antonio Condorelli.

“Il sistema sanitario siciliano ha risposto con fermezza ed entro il 14 marzo tutti gli esami istologici arretrati saranno processati – queste le sue parole –. Contemporaneamente sono addolorata per quello che è accaduto alla professoressa e adesso è necessario che gli accertamenti facciano il loro corso”.

Una svolta annunciata e auspicabile che, però, non può farci dimenticare la sofferenza, tuttora in corso, di una persona, alle prese con una gravissima patologia. Maria Cristina Gallo si è sentita abbandonata, come se fosse un numero o una statistica.

Lei stessa ha narrato di sé, con forza e sensibilità, in una chiacchierata a cuore spalancato con il nostro Salvo Cataldo.

Una sola circostanza potrebbe alleviare non quel dolore, ma la pena condivisa da tanti. La certezza che un simile disservizio non accadrà mai più. E non sarebbe male una valutazione netta della politica, a prescindere dai pronunciamenti della magistratura, sui fatti emersi e sulle strutture coinvolte.

Intanto, qui, celebriamo con profondo affetto e sincera stima, il coraggio della professoressa Maria Cristina che ha svelato uno scandalo della sanità. Oggi, nel giorno della Festa delle Donne – senza dimenticare niente e nessuna – le nostre mimose, i nostri pensieri solidali e i nostri sentimenti di vicinanza sono per lei.


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