M5S, inchiesta firme false| Documenti ai raggi X

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12 Dicembre 2016, 18:30

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PALERMO – Dai documenti universitari alle dichiarazioni allegate alla candidatura. Gli agenti della Digos vanno via dal Palazzo di giustizia con uno scatolone di carte. Assieme a loro ci sono i periti che avranno il compito di analizzarle.

I pubblici ministeri sono pronti a superare la mossa difensiva di alcuni indagati di non sottoporsi al saggio grafico. Hanno acquisito alcuni documenti scritti di pugno dagli indagati del Movimento Cinque Stelle per comparare la loro grafia con quella delle firme apposte sulla lista per le candidatura alle amministrative di Palermo del 2012. Una lista zeppa, così sostiene l’accusa, di firme ricopiate e dunque bollate come false.

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Nel corso degli interrogatori solo Samantha Busalacchi e Alice Pantalone, le prime ad essere sentite, si sono sottoposte al saggio grafico pur avvalendosi della facoltà di non rispondere. Ed invece, oltre al silenzio, i deputati Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita hanno detto no al saggio grafico.

Il procuratore aggiunto Bernardo Petralia e il sostituto Claudia Ferrari hanno delegato i nuovi accertamenti ai poliziotti che si sono presentati in diversi uffici con un invito a esibire i documenti. Si tratta di moduli universitari e delle dichiarazioni che vanno allegate alla candidatura presentata negli uffici del Comune di Palermo. Sono tutti documenti scritti di pugno dagli indagati.

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12 Dicembre 2016, 18:30

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