Cronaca

Mafia e rifiuti, condannati i funzionari, assolto Maesano

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15 Luglio 2021, 20:11

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CATANIA – L’ex sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano è stato assolto dall’accusa di corruzione. Il presidente Roberto Passalacqua, dopo una lunghissima camera di consiglio, ha letto il dispositivo che chiude il processo, troncone ordinario, scaturito dall’inchiesta Gorgòni – coordinata dalle pm Antonella Barrera e Tiziana Laudani – che aveva portato alla luce presunte infiltrazioni mafiose e patti corruttivi nella gestione degli appalti dei rifiuti di Aci Catena, Trecastagni e Miisterbianco. Assolti anche Rodolfo Briganti, rappresentante legale della Senesi spa (accusato di corruzione) e gli imprenditori Alessandro Mauceri e Angelo Piana. Questi ultimi erano stati rinviati a giudizio per corruzione e turbativa d’asta in concorso con due funzionari del comune di Trecastagni, Orazio Sgarlato e Gabriele Astuto. I due sono stati condannati dal Tribunale: Gabriele Astuto a 8 anni e 3 mesi, Domenico Sgarlato 7 anni e tre mesi. Per entrambi è stata esclusa l’aggravante mafiosa. I giudici hanno ordinato il pagamento da parte di Gabriele Astuto al Comune di Trecastagni di 33 mila euro.

Il Tribunale ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di Orazio Condorelli, ex dirigente del settore Ecologia del comune di Misterbianco fino al dicembre 2014 e accusato di corruzione, per intervenuta prescrizione per il reato fino al 2006 e lo assolve per il periodo successivo perché “il fatto non sussiste”. Condannato a due anni per istigazione alla corruzione (riqualificato il reato da parte del Tribunale) il giornalista Salvo Cutuli.

La pena di 10 anni, la più pesante, è stata inflitta a Lucio Pappalardo, indicato dalla procura il referente dei Laudani ad Aci Catena. Il Tribunale ha escluso l’aggravante dell’uso delle armi e del finanziamento con i profitti illeciti. 

Il Tribunale, infine, ha dichiarato la società E.F. Servizi Ecologici srl responsabile dell’illecito amministrativo, esclusa l’aggravante mafiosa, e applica alla stessa una sanzione pecuniaria di 150 mila euro e applica per cinque anni le sanzioni interdittive dall’esercizio dell’attività, della sospensione o revoca delle autorizzazione, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito, del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione salvo che per ottenere prestazioni di un pubblico servizio, dall’esclusione di agevolazioni, finanziamenti o sussidi e della revoca di quelli già concessi, del divieto di pubblicizzare beni o servizi. 

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Assolta, invece, la Senesi spa dall’illecito amministrativo contestato perchè “il fatto non sussiste”

Pappalardo, Astuto, Sgarlato e Cutuli sono stati condannati al risarcimento dei danni e alla rifusione delle spese in favore dell’associazione Alfredo Agosta, Comune di Aci Catena e Trecastagni. Il Tribunale inoltre ha disposto la trasmissione della sentenza alla Procura generale della Corte dei Conti e ai comuni di Trecastagni e Acicatena. 

Esprimono soddisfazione per l’esito processuale gli avvocati Enzo Mellia e Giuseppe Marletta, difensori di Ascenzio Maesano. Dello stesso tenore la reazione dell’avvocato Giuseppe Lipera, difensore dell’imprenditore Piana. Attende di leggere le motivazioni della sentenza, che saranno depositate tra 90 giorni, l’avvocato Dario Fina – difensore del giornalista Salvo Cutuli – che annuncia già il ricorso in appello. 

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15 Luglio 2021, 20:11

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