19 Luglio 2017, 07:54
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PALERMO – Giuseppe Lo Porto era tra i più battaglieri. Chiedeva verità e giustizia per il fratello Giovanni, il cooperante rapito a Al Qaeda nel 2012, in Pakistan, e ucciso tre anni dopo durante un raid delle forze armate statunitensi.
Giuseppe Lo Porto è finito in carcere stamani nel blitz di polizia e finanza. Secondo gli investigatori, era l’uomo del racket a Brancaccio. Raccoglieva i soldi del pizzo e li consegnava a Pietro Tagliavia, cognome storico delle cosche mafiose palermitane.
Lo Porto viene descritto come un insospettabile al servizio del clan che aiutava la mafia a strozzare i commercianti e nel frattempo contattava i giornalisti per dare voce alla sua rabbia e invocava l’intervento del presidente americano Obama.
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19 Luglio 2017, 07:54