Mafia a Catania, Santapaola: “Li ammazzate immediatamente”

Mafia, l’onore dei Santapaola: “Li ammazzate immediatamente”

L'arresto di Grazia Santapaola, l'articolo e l'omicidio che non fu commesso

CATANIA – Avrebbe assunto un ruolo di assoluto rispetto, in grado di cambiare le gerarchie di un patriarcato mafioso dove la donna è vista quasi come una controfigura dei boss. Eppure la reazione di Grazia Santapaola, la cugina del sanguinario capomafia Nitto – arrestata ieri mattina – di fronte a uno sgarro, non è meno feroce di ciò che avrebbe fatto il parente.

Di fronte a un’offesa alla famiglia, si sarebbe trasformata in una tigre inferocita. E nel gennaio del 2024 avrebbe ordinato di uccidere Carmelo Daniele Strano, un capo del gruppo della stazione di Catania, assieme ai suoi uomini. Il motivo? Erano venute fuori alcune intercettazioni in cui Strano, testualmente diceva: “Tutti questi cugini e parenti dei Santapaola…prendi i figli di Colluccio… non hanno preso niente né dal papà, né dagli zii. Sono munnizzari”. Il delitto, va precisato, non è mai avvenuto.

Le frasi shock: le intercettazioni

La donna, catturata dai carabinieri del Ros, nell’ambito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip, non avrebbe usato mezzi termini. E avrebbe ordinato così: “Li ammazzate immediatamente”. Frasi shock riportate nell’ordinanza del gip Anna Maria Cristaldi.

Il 19 gennaio 2024 si svolge una riunione all’interno della famiglia Santapaola. Grazia, la 68enne arrestata ieri dai carabinieri, convoca altri componenti della famiglia. Non senza aver prima inoltrato il link contenente l’articolo in questione, pubblicato da Live Sicilia il 12 gennaio. Gli investigatori lo rilevano attraverso i loro dispositivi elettronici.

Una volta dentro casa, sarebbe stata proprio Grazia Santapaola a confermare che a parlare, a dire quelle parole, era stato proprio Carmelo Daniele Strano. La donna avrebbe spiegato bene chi fosse la persona da colpire. Ne avrebbe parlato con un giovane parente, chiedendogli di agire. Poi avrebbe ordinato di prendere un appuntamento con il capo di Strano. Il capo in questione sarebbe Cristian Paternò.

La reazione di Strano: “Lo ammazzo a timpulate”

Dal canto suo Daniele Strano, che inizialmente sarebbe stato preoccupato dalla pubblicazione dell’articolo, con  Paternò parla in modo ben più spavaldo. Accade a gennaio 2021. È lo stesso Paternò a riferirgli dei contatti avuti con i Santapaola, dicendo di aver saputo che lo cercava uno della famiglia, uno dei piccoli, e avrebbe risposto: “E fallo venire fallo, mi hanno scassato la m….”.

Risponde Strano: “Addirittura prima ha cercato a quello… al parente, voleva parlare con lui, poi gli fa: “Voglio andare a casa di Daniele”; e gli ho detto: “E fallo venire a casa mia. Appena sbaglia lo ammazzo di schiaffi”. Non è che si può permettere di venire a casa mia e sbagliare a parlare. La versione quella è, ‘mbare! È una”.

Le accuse per Grazia Santapaola

L’accusa a carico di Grazia Santapaola è associazione a delinquere di stampo mafioso. È ritenuta affiliata al gruppo di Ottanta Palmi. Secondo il gip, “lo stato di detenzione prolungato degli uomini della propria famiglia, anziché essere un deterrente”, per lei sarebbe divenuto “motivo per esercitare in modo sempre più palese il potere mafioso”. Avrebbe travalicato “il ruolo delle donne tradizionalmente esercitato in cosa nostra catanese e, da destinataria della somma di denaro assicurata dagli affiliati in libertà, diventava portatrice degli interessi di una associazione mafiosa di cui la stessa era parte”.  

Secondo la Dda di Catania, diretta dal procuratore Francesco Curcio, lei avrebbe mantenuto contatti qualificati con i responsabili dei gruppi cittadini. Sarebbe stata coinvolta in vicende che possono in qualunque modo avere una refluenza nella associazione mafiosa. Avrebbe dato precise disposizioni agli uomini che facevano riferimento a lei. E avrebbe disposto di un proprio gruppo del quale nominava anche il referente.


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