CATANIA – “Può, per favore, chiamare la polizia per chiedere che la musica venga spenta? Non capiscono il mio inglese“. Sono le due meno dieci del mattino. Nella chat tra una turista e la titolare di una struttura ricettiva del centro storico di Catania c’è tutto il disagio di chi abita nella zona compresa tra piazza Teatro Massimo e via di Sangiuliano. Solo una delle aree del capoluogo etneo in cui la “malamovida” è diventata insostenibile per i residenti.
La conversazione via chat tra la turista e la titolare della struttura prosegue, quando ormai sono quasi le quattro. “Scusami, leggo adesso – dice la titolare – È ancora necessario?”. “No, tranquilla, hanno fermato la musica alle tre. Era davvero forte. Potevi sentire le vibrazioni nell’appartamento“. C’è un video, allegato, girato dall’interno: la musica dance si sente chiaramente anche dentro all’immobile dove alloggia la turista. “Se noi residenti chiamiamo il 112 ci dicono che non è di loro competenza, se chiamiamo i vigili ci dicono che non hanno pattuglie. Noi residenti siamo nelle mani di nessuno”, conferma Salvo Cannata, del comitato civico Bellini di Catania.
Un commento che fa il paio con il video pubblicato ieri dalla pagina Facebook “Inciviltà a Catania“, che mostra una batteria di fuochi d’artificio esplodere in via di Sangiuliano all’incrocio con via Coppola, mentre le automobili attendono di potere ricominciare a transitare. Secondo quanto appreso da LiveSicilia, però, si tratterebbe di immagini che potrebbero risalire alla prima settimana di maggio, quando è avvenuta un’esplosione di fuochi artificiali. Non certamente un fatto nuovo: i residenti della zona avevano immortalato altri fuochi pirotecnici nello stesso incrocio, durante l’inverno.
“Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato in prefettura non ha concluso niente”, prosegue Cannata, che aggiunge: “Da novembre ad aprile, grazie all’intervento dell’assessore Barresi (con delega alla Polizia municipale, ndr), qui ci sono state delle pattuglie fisse. E anche in via Pulvirenti”. Da qualche settimana, però, la postazione fissa non c’è più e i locali di quell’area, le cui attività in passato sono state chiuse più volte, “hanno ricominciato a prendere possesso del territorio: sono ritornati i fuochi d’artificio, la musica forte, il disturbo durante la notte per tutta la settimana. Iniziano il lunedì e finiscono la domenica, e poi si ricomincia”. Uno spettacolo che finisce nelle riprese indignate non solo dei catanesi che abitano in zona, ma anche dei turisti arrivati per ammirare le bellezze del capoluogo etneo.