PALERMO – Aveva problemi alla respirazione, un eritema cutaneo, tachicardia. Poco prima aveva mangiato del tonno rosso una bambina di dodici anni che ieri sera è stata trasportata dai genitori al Di Cristina. I medici del pronto soccorso hanno subito collegato i sintomi ad una intossicazione, il nono caso in pochi giorni a Palermo. Sottoposta alle cure dei sanitari, è stata ricoverata per una notte e già nelle prossime ore potrebbe essere dimessa.
Lunedì ben otto persone sono finite all’ospedale dopo aver accusato gli stessi sintomi e, in due casi, le condizioni sono state ritenute gravi. Nel dettaglio, si tratta di due donne, madre e figlia di 61 e 32 anni, trasportate in codice rosso al Civico e tuttora ricoverate per accertamenti. Il tonno era stato acquistato da un ambulante nella zona di piazza Torrelunga, allo Sperone. Tanta paura anche per sei persone che avevano acquistato il pesce ad Isola delle Femmine: anche loro sono state ricoverate all’ospedale Cervello. Una vera e propria emergenza che ha fatto immediatamente scattare le indagini dei carabinieri del Nas, che dovranno accertare la provenienza del tonno messo in vendita e le responsabilità.
“I sintomi – come spiegano gli esperti – sono riconducibili alla sindrome sgombroide, ovvero l’intossicazione da prodotti ittici alterati a causa dell’elevata concentrazione di istamina, che tocca l’apice proprio durante i mesi più caldi. Si tratta di una molecola organica tossica che si forma nei pesci dopo la loro morte. In alcuni prodotti, proprio come il tonno, si forma più velocemente e in modo massiccio, rappresentando un grande rischio per la salute”