Maniaci non sarà processato | assieme ai boss di Borgetto - Live Sicilia

Maniaci non sarà processato | assieme ai boss di Borgetto

Pino Maniaci

Accolta la richiesta della difesa del giornalista di Tele Jato.

PALERMO – Pino Maniaci, giornalista di Tele Jato divenuto noto per le sue campagne antimafia e ora sotto processo per estorsione, non sarà giudicato insieme ai boss di Borgetto e Partinico coinvolti nell’indagine a suo carico. Lo ha stabilito la seconda sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Benedetto Giaimo, accogliendo la richiesta dei legali di Maniaci. Secondo la difesa – tesi condivisa dal tribunale – non ci sarebbe alcun nesso tra le accuse rivolte a Maniaci e a quelle contestate agli altri 11 imputati che rispondono, a vario titolo, di associazione mafiosa ed estorsione aggravata. A Maniaci, invece, si contestano episodi di estorsione semplice che non avrebbe alcuna connessione con i reati per cui i boss sono a giudizio. I giudici hanno, dunque, stralciato la posizione del giornalista che sarà giudicato separatamente, rinviando al presidente di sezione la fissazione della nuova data del processo. A Maniaci si contesta di avere preteso da alcuni amministratori locali favori e soldi. Il giornalista avrebbe minacciato le vittime che si fossero rifiutate di scatenare contro di loro la campagna di stampa. Il tribunale ha poi respinto l’istanza di esclusione di una serie di parti civili, che sono state cancellate dall’ambio prefettizio delle associazioni antiracket per infiltrazioni mafiose o per non avere svolto l’attività prevista dal loro statuto. Secondo i giudici sarebbe comunque legittimate a partecipare al processo in quanto avrebbero subito un danno dai reati commessi dagli imputati. Infine sono state ammesse come parti civili due associazioni animaliste contro un imputato accusato di avere ucciso due cani nel contesto di un’estorsione. Le agenzie di stampa in un primo momento hanno erroneamente riportato la notiza che la costituzione fosse contro Maniaci.

Un’altra palese ingiustizia è stata sanata. I giudici hanno preso atto, come noi abbiamo chiesto sin dall’inizio, che Pino Maniaci non poteva essere processato assieme ai boss mafiosi di Partinico e di Borgetto contro cui si è sempre battuto con le telecamere di Telejato”. Lo dice l’avvocato Antonio Ingroia, legale di Pino Maniaci insieme all’avvocato Bartolomeo Parrino, commentando la decisione della seconda sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Benedetto Giaimo, di stralciare la posizione di Maniaci, con formazione di autonomo procedimento per una nuova assegnazione al tribunale in composizione monocratica. “Abbiamo sempre sostenuto – continua Ingroia – che non c’era alcun nesso tra il procedimento a carico di Maniaci e quello a carico degli altri imputati e che, siccome i reati contestati a Maniaci erano molto meno gravi di quelli degli altri imputati, la sua posizione andava stralciata e andava processato separatamente davanti al giudice monocratico e non invece davanti al giudice collegiale, come era stato disposto dal Gup su richiesta del pm. I giudici oggi ci hanno dato ragione, così come ci avevano dato ragione la scorsa udienza sul via libera alle riprese audiovisive del processo, vista la sua evidente rilevanza sociale”. “Precisiamo inoltre – conclude – che non corrisponde al vero che le due associazioni animaliste ammesse al processo si siano costituite come parte civile contro Maniaci: si sono invece costituite parte civile contro un altro imputato, accusato di aver ucciso dei cani a scopo estorsivo. La battaglia per stabilire la verità, e cioè la totale estraneità di Maniaci alle accuse che gli sono state ingiustamente mosse, prosegue. Giustizia sarà fatta solo quando Maniaci sarà dichiarato innocente e gli verrà restituito l’onore che merita”.

(ANSA)

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