PALERMO – La Procura generale fa propri i dubbi dei familiari di Mario Biondo che non credono al suicidio del cameraman palermitano trovato morto in Spagna. Secondo il procuratore Roberto Scarpinato e il sostituto Domenico Gozzo, ci sono i margini per continuare a indagare e battere la pista dell’omicidio.
Il cadavere del cameraman fu trovato dalla domestica nella sua abitazione di Madrid. Era il 30 maggio 2013. Il giovane aveva una pashmina di seta legata al collo e fissata a una libreria. Le autorità spagnole archiviarono subito il caso come suicidio. Nulla faceva presagire che Mario potesse arrivare ad un gesto estremo. La sua carriera era ad una svolta. Dopo l’esperienza nella troupe della versione spagnola del programma televisivo l’Isola dei Famosi, c’erano in cantiere altri programmi. Durante le riprese in Honduras aveva conosciuto la bella e famosa presentatrice tv Raquel Sanchez Silva. Una passione travolgente culminata nel matrimonio celebrato a Taormina. La sera prima della morte aveva parlato con i familiari e programmato un loro viaggio in Spagna.
La versione del suicidio mai ha convinto i familiari di Mario Biondo, assistiti dall’avvocato Carmelita Morreale. I pm di Palermo hanno fatto riesumare il cadavere e sono volati in Spagna per un giro di interrogatori. Alla fine, nonostante i dubbi, è arrivata la richiesta di archiviazione dell’inchiesta a carico di ignoti, soprattutto sulla base di una perizia dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo: “Mario Biondo si è suicidato”.
Alla richiesta di archiviazione si sono opposti i familiari di Biondo e prima che il Gip prendesse una decisione è arrivata l’avocazione. Secondo la Procura generale, vanno rivalutati gli esiti della consulenza dei periti di parte in cui si parla di “doppi segni lesivi sul colo” e di “posizione inalterata degli oggetti della libreria su cui è appoggiato il corpo”. Elementi che appaiono compatibili con l’ipotesi dell’omicidio. Bisogna dunque valutare di nuovo i dubbi emersi in questi anni.
La partenza della moglie
Raquel Sanchez Silva alle 20 del 29 maggio, poche ore prima della morte di Mario, partiva da Madrid con destinazione Plascenzia. Aveva un appuntamento con lo zio che doveva sottoporsi a un intervento chirurgico. L’uomo, sentito nel giugno 2014, ha detto che la nipote arrivò a casa sua solo la mattina del 30 maggio.
La relazione coniugale
Raquel Silva ha parlato di una relazione senza conflitti con il marito. Nelle e mail e nel telefonino, però, ci sono tracce di forti litigi.
Il computer di Mario
La moglie disse di avere controllato personalmente i computer di Mario e di non avere chiesto aiuto a un esperto informatico. I periti siciliani, invece, scoprirono alcune sospette intrusioni nel pc da parte di un parente della donna che di professione fa l’ingegnere informatico. Non solo, risulterebbe che il computer sia stato utilizzato per cercare dei file alle 5:41 del 30 maggio, e cioè poco dopo l’orario in cui, secondo il medico legale spagnolo, Biondo sarebbe deceduto.
La polizza sulla vita
Sanchez dichiarò di non essere a conoscenza dell’esistenza di polizze sulla vita intestate al marito. Dalla perizia informatica, però, risulta una e mail scaricata il 30 maggio dall’indirizzo di Mario Biondo nella quale sembrerebbero indicate delle condizioni per un’assicurazione.