Diciamo la verità: tutti quanti da bambini, chi più chi meno, hanno paura delle punture. Sederini nudi inseguiti dalle mamme intorno al tavolo della cucina, e occhi strizzati in attesa di quel pizzico che sembra fermare il tempo, sono scene che si ripetono sempre uguali di generazione in generazione. Diventati più grandi, magari, le punture non fanno più tutto quel terrore, ma alcune di esse, purtroppo, continuano a dare parecchi dispiaceri. E’ il caso della “puntura” fatta ieri dalla “Zanzara”, Beppe Mascara, a 16 mila glutei rosa, increduli, seduti sugli spalti del Barbera. La palombella vincente da cinquanta metri messa a segno dal fantasista calatino, infatti, ha avuto il merito, o il demerito, di fermare il tempo. Quei quattro secondi, dal tiro al volo al momento in cui la palla si insacca in fondo alla rete, sono passati di diritto alla storia come i più lunghi di qualsiasi altro derby siciliano.
A poco più di 24 ore da quella rete e da quella vittoria, Beppe Mascara si gode, è proprio il caso di dirlo, il riposo del guerriero.
Ti chiamo, anzitutto, per tranquillizzarti: il Catania ha realmente battuto il Palermo 4 a 0 e non lo hai sognato.
“Meno male – risponde divertito – però non mi fare venire più dubbi del genere”.
Allora, Beppe, quanto è stata importante questa vittoria?
“E’ stata una vittoria importantissima. Non solo per i tre punti, ma anche perchè battendo il Palermo abbiamo acquisito la consapevolezza di poter mettere sotto chiunque.
Perchè avete vinto ieri il derby?
“Il nostro segreto è stato scendere in campo con umiltà. Una condizione fondamentale e necessaria per affrontare la partita, respirando un clima di assoluta serenità durante tutta la settimana”.
Vi aspettavate una prestazione diversa da parte del Palermo?
“Sono scesi in campo troppo nervosi. Questo, probabilmente li ha penalizzati durante l’arco dei novanta minuti. In campo avvertivamo da parte loro un eccessivo dinamismo che li ha portati a commettere alcuni errori di distrazione e noi siamo stati bravi ad approfittarne”.
Come giudichi l’arbitraggio di Rosetti?
“E’ uno dei migliori al mondo, e anche ieri ha dimostrato grande attenzione. L’espulsione di Bresciano ci stava tutta. Mark ha rischiato seriamente di far molto male a Morimoto, con un fallo dettato solo dal nervosismo. Lui solitamente non è un giocatore falloso”.
Ieri hai realizzato una rete da cineteca che rimanda con la memoria a quel gol che segnasti contro l’Inter a San Siro due stagioni fa. Quale ti ha dato più emozione?
“Contro l’Inter ero molto emozionato. Era l’esordio a San Siro e quel gol ebbe un sapore particolare. Ma sicuramente la rete di ieri mi ha regalato una gioia più grande. Io sono di Caltagirone e sono un tifoso del Catania, poter segnare nel derby un gol così, in casa del Palermo, credo che sia paragonabile ad un sogno che diviene realtà”.
Dal 2001 al 2003 sei stato un giocatore del Palermo. Sono più i ricordi positivi o i ricordi negativi quelli legati al tuo periodo rosa?
“Sia l’uno che l’altro. Positivo è sicuramente il ricordo di quell’inizio stagione, in serie B, in ui feci sei partite ad altissimo livello. Negativo, invece, il grave infortunio che mi tenne lontano dal campo per più di mezza stagione”.