PALERMO – La guerra tutta interna al teatro Massimo di Palermo tra il sindaco Leoluca Orlando e il sovrintendente Antonio Cognata ha vissuto oggi un’altra giornata delicata. Perché oggi è sbarcato in Sicilia Salvatore Nastasi, il potente uomo di fiducia del ministero per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi, inviato da Roma per una visita lampo finalizzata a far luce sul conflitto di piazza Verdi.
Nastasi, oggi, ha incontrato prima Cognata e poi Orlando nel tentativo di capire cosa mai stia succedendo di tanto grave a Palermo da spingere il primo cittadino ad inviare, in pochi mesi, sei lettere indirizzate al ministro che lanciano l’allarme sulla cultura cittadina e soprattutto sulla gestione del teatro. Accuse per niente velate che hanno spinto Nastasi a volare in Sicilia. A villa Niscemi, dove Orlando lo ha ricevuto, descrivono il burocrate capitolino come allarmato per la situazione della massima istituzione culturale cittadina. Nastasi, in particolare, sarebbe rimasto colpito dall’occupazione degli uffici e dalla consegna di 250 firme (su poco più di 300 dipendenti) raccolte tra operai e maestranze che chiedono la testa del sovrintendente. Orlando, nel corso del colloquio durato circa un’ora, avrebbe ribadito una per una le accuse a Cognata e al cda definito “illegittimo”. Una preoccupazione che, dicono fonti vicine al sindaco, sarebbero condivise dallo stesso Nastasi.
L’inviato di Ornaghi è già tornato a Roma e, già domani, dovrebbe consegnare una relazione al ministro. Relazione dai contenuti per il momento riservati, ma non sono certo un mistero i rapporti cordiali tra Nastasi e il duo Orlando-Giambrone, così come la “propensione” del burocrate a commissariare teatri in giro per l’Italia (tra cui Firenze, Roma, Napoli, Genova e Verona) e, a volte, a nominarsi addirittura commissario degli stessi.
