Mattarella sul 25 aprile: "Resistere vuol dire opporsi all'invasione straniera" - Live Sicilia

Mattarella sul 25 aprile: “Resistere vuol dire opporsi all’invasione straniera”

Le parole del presidente della Repubblica e della senatrice Segre, ma nella festa della liberazione non mancano le polemiche
LA RICORRENZA
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ROMA – “Oggi c’è tra gli storici concordia nell’assegnare il titolo di resistente a tutti coloro che, con le armi o senza, mettendo in gioco la propria vita, si oppongono a una invasione straniera, frutto dell’arbitrio e contraria al diritto, oltre che al senso stesso della dignità”. Lo ha detto il presidente Mattarella ad
Acerra, in occasione del 25 aprile. “Questo tornare indietro della storia rappresenta un pericolo non soltanto per l’Ucraina ma per tutti gli europei. Avvertiamo l’esigenza di fermare subito, con determinazione, questa deriva di guerra”, ha aggiunto, ricordando che l’invasione dell’Ucraina lo ha fatto pensate a “Bella ciao”. Per il presidente del Consiglio Mario Draghi, i valori della Resistenza sono vivi, forti e attuali. Il presidentel della Camera dei deputati Fico: “Credo che l’Italia con gli aiuti militari abbia fatto una scelta importante e coraggiosa”.

“La festa del 25 aprile – sono le parole della senatrice Liliana Segre in una lettera inviata e letta questa mattina a Monte Sole di Marzabotto.- come sempre parla anche al nostro presente, che parla di guerra, dove una potenza aggredisce e sanguinosamente distrugge un paese sovrano nel cuore dell’Europa. Il 25 aprile ci ricorda che resistere è necessario, è un dovere. Ieri come oggi. Ovunque la giustizia, la dignità, la vita stessa vengono calpestate, umiliate, distrutte”.

Le polemiche del 25 aprile “Contro Putin e contro la Nato”

Ma nelle piazze, nel giorno del 25 aprile, non mancano le polemiche. “Basta guerre. Contro Putin e contro la Nato”: questo striscione di Rifondazione comunista, insieme ad un altro in cui è rappresenta la morte con la falce ed un mantello con la bandiera americana, era presente a largo Bompiani, a Roma, dove è partito il corteo dell’Anpi. “Non condivido queste bandiere, sono inopportune”, ha commentato il presidente di Anpi Roma e Lazio, De Sanctis.

A Milano sfida di bandiere nel corteo: il PD con i vessilli del partito, dell’Ucraina e dell’Europa, Milano contro la guerra – che raggruppa varie realtà contrarie all’invio di armi a Kiev – con bandiere multicolori della Pace, in testa la Brigata ebraica con quelle di Israele e Ucraina e in coda i centri sociali, con qualche cartello contro la guerra e la Nato e le usuali bandiere palestinesi. ‘Letta contestato, al grido di “servo della Nato”.


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