Maxi operazione dei carabinieri |I pentiti incastrano i trafficanti - Live Sicilia

Maxi operazione dei carabinieri |I pentiti incastrano i trafficanti

Operazione contro il clan Bottaro-Attanasio. Contatti con Catania e Napoli. TUTTI I NOMI. FOTO

SIRACUSA -La droga andavano a prenderla direttamente a Catania e Napoli. La città etnea si conferma uno dei canali di rifornimento del “Gruppo del Bronx”, azzerato nell’operazione che ha portato a dodici arresti. Una maxi operazione coordinata dalla Dda di Catania. LE FOTO DEGLI ARRESTATI

Quelli che secondo gli inquirenti sono gli aderenti a un sodalizio criminale operante a Siracusa, e per questo ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, si rifornivano di droga attraverso due diversi canali di approvvigionamento, uno catanese e l’altro napoletano. Il gip del tribunale catanese ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per: Carmelo Bianca, classe 1992, Mattia Greco, classe 1995, Simone Di Stefano, classe 1994, Salvatore Aparo, classe 1994, Sebastiano Capodieci, classe 1953, Carmelo Rendis, classe 1985, Giampaolo Mazzeo, classe 1976, Corrado Rizza, classe 1983, Giulio Spicuglia, classe 1968, Salvatore Grancagnolo, classe 1974, Ignazio Maltese, classe 1988, Carmelo Di Natale, classe 1975. Sequestrati 100 grammi di cocaina, 250 grammi di hashish e 7 kg di marijuana.

La complessa attività investigativa, svolta avvalendosi sia di metodi tradizionali che di supporti tecnici, oltre che dell’apporto di collaboratori di giustizia, avrebbe rivelato l’esistenza di un’organizzazione da tempo operante nel capoluogo aretuseo, ed in particolare nella zona di via Marco Costanzo, meglio conosciuta come quartiere del “Bronx”, un rione di case popolari tra Santa Panagia e Bosco Minniti. Gli investigatori avrebbero certificato una struttura organizzata, con suddivisione di compiti tra i sodali al fine di poter garantire le operazioni di spaccio per tutto l’arco della giornata. Sotto la direzione di alcuni degli arrestati venivano predisposte le numerose dosi giornaliere di stupefacente che poi venivano distribuite agli spacciatori organizzati in veri e propri “turni di lavoro”. Al fine di scongiurare l’intervento delle forze dell’ordine l’organizzazione si avvaleva di apposite “vedette” posizionate strategicamente.


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