PALERMO – Ancora un’archiviazione. Si chiude così l’inchiesta sul presunto giro di mazzette allo Sportello unico per le attività produttive di Palermo. Presunte a tal punto da non reggere il vaglio del giudice per le indagini preliminari Fernando Sestito che su richiesta dello stesso pubblico ministero Ennio Petrigni ha archiviato l’inchiesta. Escono puliti il funzionario comunale Rosario Torrasi, l’ex consigliere comunale Gerlando Inzerillo, l’architetto Francesco Lombardo e il geometra Mario Pagnotta. Erano assistiti dagli avvocati Rosanna Vella, Pasquale Contorno, Fabio Ferrara ed Enrico Sanseverino.
Tutto era partito dalla denuncia di un giostraio che nel 2009 aveva riferito di aver subito richieste di denaro da parte di un geometra in servizio presso il Comune. Anche grazie anche a intercettazioni telefoniche e ambientali e acquisizioni documentali, gli investigatori ritennero di avere scoperto una cricca. I dipendenti pubblici, competenti per l’istruttoria relativa ad autorizzazioni e licenze su aree pubbliche per attività commerciali quali mercatini rionali, edicole, chioschi, impianti stagionale e bar, mettevano le cose a posto d’accordo con i professionisti incaricati di redigere i progetti.
Scattarono le manette oltre che per Torrasi, Ciancio, Lombardo e Pagnotta anche per Antonio Giuseppe Genovese, pure lui impiegato comunale.
Nei mesi scorsi era già stata archiviata l’inchiesta per altre 22 persone fra dipendenti comunali, commercianti e professionisti.
Ecco l’elenco: Antonio Giuseppe Genovese, Natale Ciancio, Cosimo Acquisto, Maurizio Garofalo, Ignazio Tinnirello, Giovanni Polizzi, Giulio Vicari, Giuseppe Gallitano, Natale Affranchi, Nunzio Caminita, Giovanni Di Girolamo, Carlo Guttadauro, Angelo Di Noto, Samuele Esposito, Mario Di Stefano, Sonia Piddini, Marcello Dragotto, Giuseppe Aricò, Francesco Barra, Vincenzo Pellerito, Maria Messina, Ferdianndo Ciaramitaro. Per i presunti dipendenti infedeli scattò pure il licenziamento. Ora per loro inizia una nuova battaglia per ottenere il risarcimento dei danni.