Messina, il gol ora è un problema | C’è un nuovo derby da preparare

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07 Dicembre 2015, 16:04

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MESSINA – Il ko del “Via del Mare” ha confermato il momento no di un Messina capace di racimolare appena due punti nelle ultime quattro gare, non mettendo a segno però neanche una rete. La sconfitta in Salento non può non lasciare l’amaro in bocca, perché fino al gol di Surraco al 56’ la squadra di Arturo Di Napoli per intensità forse aveva anche fatto meglio di un Lecce pericoloso solo a sprazzi con il solito Moscardelli, attaccante che in questa categoria può fare la differenza. Sul gol che ha spezzato l’equilibrio non può non pesare la decisione del Sig. Di Martino di Ascoli Piceno, che non ha punito un fallo abbastanza evidente su Parisi da cui è nato il contropiede fatale per i siciliani. Di lì in poi il Messina è progressivamente uscito dalla partita, soprattutto per l’ingenuo secondo giallo rimediato da Baccolo, prima che a pochi minuti dalla fine Lepore chiudesse il match sfruttando una punizione generosa concessa ai lupi salentini.

Nel dopo-gara si è presentato un Arturo Di Napoli che per la prima volta non ha celato la stizza per alcune decisioni arbitrali, alla quale aggiunge l’arrabbiatura per gli errori commessi dalla propria squadra. Errore sul fallo non concesso a Parisi a parte, il Messina si è fatto trovare scoperto in un capovolgimento su un’azione favorevole ai pelortani, arrivando addirittura a concedere il tre contro uno al Lecce al limite dell’area ospite. Errori di concentrazione e di cattiveria che una squadra come il Messina non può permettersi, ma ciò che preoccupa tecnico e tifosi la sterilità che la squadra mostra negli ultimi 16 metri. 360 minuti senza segnare adesso sono davvero tanti, soprattutto perché il campionato ha dimostrato che le difese di Catania e Juve Stabia (ultime due squadre ospitate al San Filippo) sono tutt’altro che irresistibili.

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Barraco in quel di Lecce non ha giocato una gara anonima, Cocuzza e Leonetti mostrano un impegno ed una abnegazione encomiabili, mentre le assenze prolungate di Tavares e Gustavo continuano a pesare, ma la squadra negli ultimi metri riesce a vanificare quanto di buono prodotto dagli altri reparti, come conferma il fatto che l’unico pericolo per la porta di Perucchini è stato rappresentato dalle bordate di Alessandro Parisi. La classifica rimane comunque ottimale, forse qualcuno ha creduto in maniera un po’ ingenua che questa squadra fosse diventata grande in modo prematuro. Adesso occorre solo ricorrere alla migliore medicina che possa offrire il calcio: la vittoria.

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07 Dicembre 2015, 16:04

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