MESSINA – Il Messina si divide tra un presente ancora tutto da scrivere e un futuro che sembra più che mai nebuloso, specie dopo l’ennesima intervista in cui il patron Lo Monaco ha confermato di voler cedere la società a fine stagione. Neanche il costo del biglietto sceso a 2 euro in occasione del match con l’Ischia è riuscito a richiamare un quantitativo di pubblico degno di nota, meno di tremila gli spettatori che sabato si sono recati al San Filippo ad assistere al quinto pareggio consecutivo dei ragazzi di Nello Di Costanzo. Evidente ormai il distacco tra una piazza incapace di entusiasmarsi per i colori giallorossi e una proprietà che continua a puntare il dito sulle poche presenze allo stadio, senza farsi un esame di coscienza neanche dopo una stagione così deludente.
Il filo ormai si è spezzato anche con quei soliti irriducibili duemila spettatori, visto che la curva sud sabato ha esposto degli striscioni eloquenti all’indirizzo della società e del patron Pietro Lo Monaco, che intanto non assiste neanche più ai match casalinghi. Segno evidente di una disaffezione totale, ma è necessario raggiungere la salvezza sul campo perché vendere una squadra tra i professionisti è una cosa, nei dilettanti è un’altra. Intanto veri e propri acquirenti non ce ne sono, anche se qualcosa sotto traccia si sta muovendo in attesa di conoscere il destino sportivo del Messina, impegnato nelle trasferte di Benevento e Torre Annunziata e con la sfida interna contro la Salernitana prima di disputare i playout.
Un finale di stagione duro, in cui si dovrà difendere con le unghie e con i denti il quint’ultimo posto e magari ritrovando anche la verve di Amato Ciciretti: “So benissimo di essere calato di tono dopo le mie prime buone prestazioni – ha dichiarato il giocatore romano – però i calciatori non sono dei robot, può capitare benissimo d’imbattersi in un periodo d’appannamento fisico e mentale, sono cose che capitano a chiunque. Io adesso sto bene, poi sta al mister fare le dovute considerazioni”. Difficoltà che possono essere nate anche dal passaggio al 4-4-2 tanto caro a Nello Di Costanzo: “Il modulo lo sceglie il mister, poi è chiaro che un giocatore può preferire di giocare in ruolo piuttosto che in un altro in base alle sue caratteristiche, ma tocca sempre al mister la decisione finale”.