Messina, ora si spera nella serie D |Barbera tra gli imprenditori in lizza

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18 Luglio 2017, 17:39

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MESSINA – La Messina calcistica si lecca le ferite dopo l’ennesimo fallimento. Per la terza volta in meno di tre decadi, il calcio messinese ha dovuto schiacciare il tasto reset e ripartire dai dilettanti, ma questa volta gli scenari sembrano tutt’altro che delineati. Di tempo per far risanare la ferita dell’inglorioso fallimento dell’era Proto non ne è rimasto molto, adesso la palla passa nelle mani dell’amministrazione comunale e di quegli imprenditori che non ritengono il calcio messinese un argomento ormai superato. Entro il 27 luglio la Lega Nazionale Dilettanti dovrà sapere dal Comune se aggiungere anche il nome della compagine giallorossa tra quelle iscritte al prossimo campionato di Serie D. Iscrizione che avverrebbe con i giallorossi come squadra in sovrannumero. Qui l’eventuale nuova cordata dovrà sborsare subito circa 200mila euro. Occorrono infatti 150mila euro a fondo perduto, da versare immediatamente, in aggiunta ai requisiti standard per l’iscrizione alla quarta serie, ovvero il versamento della tassa da 16.500 euro e una fideiussione da 31.000, a garanzia dei futuri impegni economici. Cifre apparentemente irrisorie rispetto a quelle richieste per l’iscrizione in Serie C, ma anche qui lo scenario sembra incerto.

A Palazzo Zanca intanto sono iniziate le consultazioni con quelle forze imprenditoriali che avrebbero intenzione di far ripartire il calcio messinese. Il nome più caldo è quello di Francesco Barbera, noto imprenditore nel settore della torrefazione e produttore di caffè, già in passato accostato alla società peloritana. Nell’incontro avuto con l’assessore allo Sport, Sebastiano Pino, il “mago del caffè” (così recitava un celebre spot) avrebbe manifestato la volontà di iscrivere la squadra in Serie D, riproponendo il progetto di “protiana” memoria di disputare al Celeste le partite casalinghe, ripartendo dal logo dell’Associazioni Calcio Riunite Messina 1947, per il quale ci sarebbe già un’intesa di massima con l’ex patron Pietro Lo Monaco. Nella nuova società il ruolo di dg dovrebbe essere ricoperto da Giovanni Carabellò, volto noto del calcio messinese ai tempi dell’F.c. Messina con Aliotta e Franza. L’avvocato Bonni Candido, presente all’incontro, ha commentato: “Il sindaco ha chiamato a raccolta tutti i soggetti potenzialmente interessati e Barbera ha voluto rispondere presente alla convocazione. Scenderà in campo soltanto se ci saranno altri imprenditori in grado di affiancarlo. Ora è prematuro esprimersi sulle possibilità di riuscita, dobbiamo verificare se perverranno altre disponibilità. Di certo soltanto quest’anno sarà possibile sfruttare lo strumento che consentirebbe di ripartire subito dalla D”. Tutto fatto?neanche per sogno, perché al fianco di Barbera ci sarebbe un altro nome. Per L’imprenditore messinese però ne servirebbero almeno altri quattro per mettere in piedi un progetto ambizioso e competitivo fin da subito, che sia in grado di poter competere per la vittoria del campionato già in questa stagione. Da qui l’appello al sindaco Accorinti affinchè chiami a raccolta le forze imprenditoriali per lo sforzo più grande, quello decisivo per far ripartire il calcio messinese.

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L’assessore Pino annuncia la presenza di altre forze interessate al Messina: “Riteniamo che in questa fase sarebbe meglio mantenere un po’ di riserbo, era quello che avevamo chiesto anche ai soggetti interessati. Oltre all’imprenditore Francesco Barbera abbiamo incontrato altri due soggetti che potrebbero, e sottolineo il condizionale, essere interessati ad investire nel calcio messinese. Abbiamo già avuto dei colloqui con Alessandro Arcigli, presidente provinciale del Coni(e tecnico della Nazionale di tennistavolo), e Sandro Morgana, che è vice-presidente della Lega Nazionale Dilettanti, per capire quali fossero i limiti temporali. L’1 agosto verranno definiti i gironi della serie D, per cui entro fine luglio dovremo avere le idee chiare”. I tifosi intanto aspettano, stanno alla finestra, stanchi di promesse vane ed illusorie. Un colpo al cuore per una piazza capace di garantire oltre mille abbonamenti a scatola chiusa, solo con la promessa di tornare ad occupare gli spalti del Celeste. Il cuore dei supporter al momento è gelido, l’entusiasmo è sotto i tacchi e chi punta a riconquistarli sappia che servono i fatti, ovvero mettere mani al portafogli e far rinascere il calcio a Messina.

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18 Luglio 2017, 17:39

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