PALERMO – Salvatore Picciurro è stato riconfermato alla guida della Fim Cisl Sicilia, la federazione che riunisce i metalmeccanici dell’Isola. L’elezione è avvenuta al termine del 9° Congresso generale svolto nella sala “Giulio Pastore” della Cisl di Siracusa. Alla presenza del segretario generale nazionale, Beppe Farina, del numero uno della Cisl siciliana, Maurizio Bernava, e di molti segretari generali delle Ust isolane, i delegati presenti hanno eletto anche Gesualdo Getulio e Nino Alibrandi quali componenti della segreteria regionale.
“Bisogna attuare politiche per attrarre investimenti e investitori – ha dichiarato Bernava commentando quanto accade in Sicilia per il settore meccanico –. Questa è una proposta che noi lanciamo continuamente al presidente Crocetta perché la Sicilia deve mettere al centro questo punto: il problema della crisi economica. Questo si risolve in un unico modo: offrendo aree – e quella di Siracusa è già attrezzata – per attrarre investimenti. Facendo naturalmente le infrastrutture, il cablaggio, i trasporti, i servizi e liberandole dalle estorsioni della burocrazia, della politica e della mafia. Bisogna offrire vantaggi fiscali, cominciando dalla tariffazione locale, come si fa in molte aree del Paese. Quest’area è simbolica, anche perché dobbiamo cancellare quello che è stato un esempio mondiale negativo; mi riferisco al rigassificatore. Una vera vergogna perché, per colpa di una classe politica ingorda, abbiamo mostrato di non aver bisogno di investitori. Ci vuole, invece, un messaggio inverso che non può venire soltanto dalle forze sociali ma anche dalle istituzioni e dalla politica”.
“L’unica priorità è il lavoro – ha sottolineato il segretario nazionale della Fim, Farina – quando se ne va, quando non vengono mantenute certe commesse, dobbiamo fare di tutto per ricostruirlo. Al centro il lavoro, quindi, e questo obiettivo non riguarda solo noi ma anche la politica e gli imprenditori.
La Fim lo sta facendo da tempo ormai, firmando accordi importanti perché il lavoro resti e dobbiamo fare accordi impegnativi perché i territori italiani, in Sicilia e dappertutto, siano capaci di poter attrarre nuovi investimenti.
“Il caso Fiat è emblematico – ha risposto Farina ai cronisti –. Grazie ad accordi impegnativi e coraggiosi abbiamo riaperto uno stabilimento a Pomigliano, un altro a Grugliasco e stiamo impegnando la Fiat a fare investimenti nuovi. Con quegli accordi abbiamo difeso l’industria automobilistica italiana e, quindi, il lavoro in Italia”.