Migliaia di catanesi a Piazza Università |Il cuore rosso-azzurro per la nazionale - Live Sicilia

Migliaia di catanesi a Piazza Università |Il cuore rosso-azzurro per la nazionale

Dopo le sventure del Massimino, arrivano i ben dodici stadi del Brasile a far sperare che ancora una volta “I Campioni del Mondo siamo noi”.

CATANIA – Riposte dalle mani, ma non dal cuore, le bandiere rosso-azzurre, i catanesi non perdono tempo a sventolare altri colori, per la precisione tre, perdendosi nel verde di un campo di calcio che si spera regalerà anche per questo Mondiale grossi emozioni. Dopo le sventure del Massimino, arrivano i ben dodici stadi del Brasile a far sperare che ancora una volta “I Campioni del Mondo siamo noi”.

Tre, due, uno: primo fischio d’inizio anche per gli Azzurri. Cominciato così, con trepidazione e adrenalina, il primo match della nazionale italiana, contro quella inglese.

Ma i catanesi dove erano?

C’è chi ha preferito scendere in centro e seguire i cross dal maxi schermo montato per l’occasione dall’amministrazione comunale in collaborazione con la società Vision Sicily in piazza Università. “L’iniziativa è stata presa per consentire a cittadini e turisti di seguire “open air” e in una cornice suggestiva, le imprese degli Azzurri – fanno sapere da Palazzo degli Elefanti – Lo schermo rimarrà acceso dalle 7 del mattino alle 3 di notte fino al 17 luglio e trasmetterà ogni giorno le partite più importanti del mondiale e numerosi filmati di promozione del patrimonio architettonico, storico-artistico e culturale cittadino”.

Dalla piazza alla pizza. Che sia stata piazza o no, i Mondiali di Calcio al catanese piace viverli in comitiva. Senza bisogno di impegnarcisi troppo, le partite degli Azzurri diventano così la scusa buona per ritrovarsi in giro con amici. Ma se non è stata la “scomoda” piazza ad avere la meglio, il popolo dei “comodisti” ha preferito, magari perché un po’ meno giovane o perché accompagnato da prole, seguire la partita dal comodo tavolo di un ristorante con tanto di birrozza e, perché no, pizza a seguito. Prenotazioni al top infatti per i locali che hanno garantito la messa in onda dell’incontro calcistico. “Ho una bambina di cinque mesi e scendere in piazza non mi sembra l’ideale – commenta Giacomo, 34enne catanese – ho preferito quindi trascorrere un sabato sera con mia moglie, bimba, fratello e cognata, senza però trascurare la partita, prima di prenotare il tavolo infatti mi sono accertato che la partita sarebbe stata trasmessa!”; altra versione quella del signor Carmelo: “non mi piace la confusione – spiega – in un locale ci sono meno pericoli ed è tutto più controllato, mi piace seguire l’Italia, ma con serenità, senza eccessi, non mi piace vivere il Calcio come una malattia!”. Eppure Daniela, di Paternò a 12 ore dalla partita, proponeva una valida alternativa alla piazza, senza però rinunciare alla sana “caciara” della comitiva: “Frequento un centro culturale che è pub privato con mega schermo, ci riuniremo lì, stando in buona compagnia di amici uniti in genere grazie all’arte, ma stasera e fino a luglio, grazie alla fede calcistica”.

Una “malattia”, cogliendo l’assist del signor Carmelo, di cui è affetto il resto del popolo etneo. Una malattia benigna si intende, perché se c’è chi come il signor Francesco ha seguito la partita dalla sua camera d’albergo in quel di Singapore con la moglie, c’è stato anche chi ha tramutato i 90 minuti di gioco nell’apocalittico, a tratti fantozziano: “La partita dei Mondiali è sacra e va vissuta attimo per attimo a casa senza distrazioni”. Circa il 70% degli intervistati il giorno prima dell’incontro ha risposto infatti che avrebbe seguito la partita a casa con amici, magari davanti ad un hamburger, correlato da popcorn, arachidi, patatine e birre ghiacciate. Come confessa Fabrizio: “Casa di amici con pre-partita a base di birra, pizza e mega torneo di fifa alla play… Le ragazze qualcosa da fare troveranno. Magari controllare temperature frigo e climatizzatore!”

Ma non bisogna fare di tutta un’erba un fascio, come conclude Ciccio, studente 25 enne di Catania che a poche ore dalla partita non pareva avesse tanta voglia di scherzare: “La mia in realtà è una storia triste.. Visti gli imminenti esami universitari con alcuni colleghi abbiamo organizzato una sessione straordinaria di studio a casa, ma soltanto fino alle 24… poi pausa partita!!”.


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