Mattarella, Luca e il 'Gallo': cronaca di un trionfo

Mattarella, Luca e il ‘Gallo’: cronaca di un trionfo

C'è un po' di Palermo nella notte della vittoria contro l'Inghilterra.

Le immagini di una notte che è già storia scorrono velocemente quando Gigio Donnarumma si allunga a sinistra per parare il rigore decisivo. In ordine sparso.

La prima è quella del presidente Mattarella. Così diverso, a Wembley, dal presidente Pertini del Bernabeu. Il secondo con la sua espressività straripante e quel gesto mimato: “Non ci prendono più”, dopo il gol di Altobelli. Il primo con una moderata esultanza al gol del pareggio, comunque visibilissima, e anche in seguito. Una cifra stilistica, esistenziale. Anche lui, con uno stile diverso, destinato a rimanere familiare, pure se non ci sarà la partita di scopone sull’aereo, verosimilmente. Anche lui ha saputo costruire una intimità di affetto nel cuore della sua gente, in un momento terribile.

Alla rinfusa, viene su il caro volto di Gianluca Vialli in lacrime, mentre abbraccia il suo amico Mancini. ‘Luca’, come Lucho, in una storia differente, è la dimostrazione che il dolore non risparmia le dimore che pensiamo privilegiate. E che un campionissimo possiede il coraggio della drammatica normalità, la forza dell’uomo che attraversa un cammino di spine. Ed è questo che, alla fine, lo rende speciale.

E poi ecco Andrea Belotti, ‘picciotto di Palermo, in virtù della maglia rosanero di un tempo che lo mostra carissimo ai nostri occhi, mentre, a capo chino, si avvia verso il centro del campo e ha appena sbagliato il suo calcio di rigore. I presagi sono foschi, gli inglesi cantano e c’è da pensare al peggio che, per fortuna, non accadrà. Ma ci teniamo stretti l’affetto per il Gallo, una stretta al cuore, in quel frangente sportivamente drammatico.

C’è un po’ di Palermo, pure in questa notte in Italia che ha il sapore del trionfo, come una via d’uscita dal dolore, perché non dirlo? Il pallone è una magia, una medicina che lenisce l’amarezza di tutto. Ed è bello che ci sia quella porzione rosanero, in tanto azzurro.

Onoriamola, fratelli di questa notte. Festeggiamo e balliamo, con prudenza. Ci meritiamo questa gioia, viviamola fino in fondo. Nel migliore dei modi.


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