PALERMO – Le cabine a Mondello, per quest’anno, rimarranno regolarmente montate: secondo l’Avvocatura di Palazzo delle Aquile, infatti, non sono applicabili al Pudm le così dette clausole di salvaguardia. Si tratta di clausole esistenti per altri strumenti urbanistici e che la giunta Orlando pensava così di poter sfruttare anche per il demanio, applicandole prima dell’entrata in vigore del Pudm che è ancora al vaglio della Regione.
Ma l’Avvocatura, secondo quanto dice l’assessore alle Costa Pippo Gini, avrebbe detto di no, smentendo di fatto la posizione assunta dallo stesso assessore e dal sindaco Leoluca Orlando nel corso di un’audizione alla commissione Ambiente dell’Ars.
La giunta, infatti, riteneva possibile applicare le clausole di salvaguardia con un risultato immediato: far costruire meno cabine sulla spiaggia. Il che ha portato a uno scontro con l’Immobiliare Italo Belga che quest’anno, di sua sponte, ha già diminuito il numero delle capannine. “L’Avvocatura ha detto che le norme di salvaguardia non si possono applicare alle vecchie concessioni – spiega l’assessore Gini – il Comune ha chiesto da tempo un parere all’Unione europea, che però ancora non è arrivato. Siamo soddisfatti che ci sia stata alla Regione un’accelerazione sulla valutazioni dei Pudm”.
A questo punto, salvate le cabine, resta il capitolo oneri concessori che valgono qualcosa come 2 milioni di euro l’anno. Nel 2014 Palazzo delle Aquile li ha chiesti e tutto fa pensare che potrebbe reiterare la richiesta anche quest’anno.
LE REAZIONI
“Si è trattato dell’ennesimo proclama di questa amministrazione, rimasto appunto tale – dice il capogruppo Filippo Occhipinti di Idv – inoltre non sono mai stati pagati gli oneri di occupazione pubblica della cancellata realizzata su suolo pubblico. Il Pdum ha dato una regola, purtroppo futura, ma almeno una regola certa: la Regione faccia la sua parte e non perda tempo”.
