MONREALE (PALERMO) – “Giustizia, giustizia” è l’urlo della comunità di Monreale scesa in strada nella serata di ieri, martedì 29 aprile, per ricordare Massimo Pirozzo, Salvo Turdo e Andrea Miceli uccisi nella notte tra sabato 26 e domenica 27 aprile.
Durante la fiaccolata, che ha attraversato tutta Monreale, aperta da uno striscione con la scritta “Giustizia per i nostri fratelli”, e seguita dalle gigantografie delle tre vittime, sono stati urlati i nomi “Massimo, Salvo e Andrea” seguiti dalle preghiere come il Padre Nostro e l’Ave Maria.
In tantissimi avevano indosso la maglia con le facce dei tre giovani uccisi e la scritta “Nessuno muore nel cuore di chi resta”.
Tutta la città di Monreale è scossa, nessuno si aspettava di vivere un momento del genere, in particolare in prossimità della festa del Santissimo Crocifisso che si sarebbe dovuta svolgere in questi giorni. Le facce dei monrealesi dicono molto del momento che stanno vivendo.
L’interrogatorio di Calvaruso e le indagini
Intanto Salvatore Calvaruso, il 19enne fermato per aver sparato, ha fatto delle dichiarazioni spontanee al Gip.
Il diciannovenne ha ammesso di avere sparato nella notte fra sabato e domenica scorsi, ha spiegato però di averlo fatto per difendersi dall’aggressione delle vittime dopo alcuni screzi per il modo di guidare gli scooter.
Le indagini dei carabinieri non si fermano, le forze dell’ordine cercano i complici di Calvaruso perché dai colpi sparati, una ventina, si deduce che a sparare sono state almeno due persone.